Andreoli, il futuro oltre l’argento: "Sto già lavorando ai nuovi esercizi"
L’azzurra della ritmica protagonista a Parigi: "Quanti sacrifici per la medaglia, ma rifarei tutto mille volte"
GINNASTICA
Se qualcuno mai dovesse scrivere un libro sull’impresa delle Fate dell’artistica, argento nel concorso a squadre ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, non potrebbe non inserire un capitolo dedicato al corpo libero di Angela Andreoli. La bresciana, classe 2006, con il suo esercizio impeccabile ha permesso ai colori
azzurri di agguantare una medaglia che mancava da quasi 100 anni.
Grazie al suo corpo libero l’Italia ha vinto la medaglia...
"Sapevo che mi sarei giocata un piazzamento importante, ammetto di aver provato un po’ di tensione, ma era quella giusta che ho trasformato in un esercizio svolto benissimo. Quando ho finito ho subito capito che avevamo conquistato una medaglia".
A mente fredda ha realizzato quello che avete fatto?
"Non ancora del tutto. Un po’ di più sì, però devo dire che sono ancora senza parole. Nelle settimane prima di Parigi, tra noi, non abbiamo parlato della possibilità o meno di podio. Siamo andate in Francia per fare qualcosa di importante. Non puntavamo sicuramente all’argento, volevamo una medaglia e poi abbiamo fatto qualcosa di unico".
Cosa vi siete dette quando avete capito che eravate seconde?
"In realtà, non ci credevamo perché abbiamo fatto qualcosa successo soltanto una volta, novantasei anni fa (ad Amsterdam 1928, ndr). Vorrei anche sottolineare che ci siamo piazzate dietro all’America, una squadra che vanta Simone Biles e che è imbattibile, più di così non potevamo fare".
È riuscita parlare con Biles?
"Sì abbiamo scambiato giusto qualche parola, l’ho salutata e abbiamo parlato, ma non tantissimo. In un secondo momento ho scoperto che, prima del mio esercizio al corpo libero, aveva fatto capire alle altre che potevamo vincere una medaglia, sono stata molto felice. È molto simpatica".
Come ha vissuto il villaggio Olimpico? Si è detto di tutto...
"Posso parlare solo per me stessa: mi sono trovata bene, solo i primi giorni, effettivamente, il cibo non era al top, ma in generale è andato tutto liscio. Il primo giorno, inoltre, ci siamo imbattute in Carlos Alcaraz e Rafael Nadal e ci siamo dette “wow, subito incontriamo questi atleti”. Poi però non abbiamo più visto
nessuno del loro calibro".
C’è un aneddoto di questa avventura?
"Non in particolare, direi tutta l’esperienza perché è stato qualcosa di nuovo. Ho preso consapevolezza e capito che se ci sono momenti no, non bisogna mollare mai e bisogna puntare all’obiettivo per cui si fa sport".
Prossimi obiettivi?
"Cercherò di incrementare di più le difficoltà dei miei esercizi. Da qualche giorno siamo a Riccione per il collegiale di ritiro. Stiamo cercando di ritornare in carreggiata e di prepararci per l’anno prossimo che sarà ricco di eventi di alto calibro come Mondiali ed Europei, noi lavoriamo per quelli".
Ha detto che questi sono stati anni di sacrifici e rinunce...
"Per questo sport, almeno io, ho passato praticamente tutto il tempo in palestra, non sono più andata in una scuola “normale”, non sono più uscita con gli amici, non ho più festeggiato il mio compleanno. La vita che fanno i miei coetanei io non la faccio. Rifarei comunque mille volte tutto".
È un’appassionata di libri, che sta leggendo?
"Nella settimana in cui sono stata in vacanza non ho letto niente. Mi sono staccata da tutto e mi sono goduta il mare. A Parigi mi ero portata dietro un libro di un autore italiano ma ho letto poche pagine e lo devo ancora finire anche perché, rispetto ad altre volte, abbiamo avuto meno tempo. La gara era abbastanza presto, ci svegliavamo alle 6 perché alle 8 e mezza dovevamo partire".
C’è stato un messaggio di qualcuno che le ha fatto più piacere?
"Mi ha colpito che mi abbia scritto il Ministro della difesa Guido Crosetto, non me lo aspettavo, anche se sono entrata da poco a far parte del gruppo sportivo dell’Esercito".
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