Da Londra a Parigi è sempre la finale di Greg
Paltrinieri si gioca ancora la medaglia nei 1.500 e protesta: "Peggior organizzazione di sempre". Quadarella quarta negli 800
dall’inviato
Meno male che Greg c’è. Meno male che la sua sacrosanta arrabbiatura con gli organizzatori non ha inciso sul suo rendimento. D’accordo, d’accordo: abbiamo tutti un enorme debito di gratitudine con Martinenghi e Ceccon, i Delfini d’oro del nuoto italiano, tra rana e dorso. Ma ieri non sono stati all’altezza della loro meritatissima fama: mai si era vista una staffetta 4x100 mista con due campioni olimpici di specialità essere esclusa dalla finale.
Un flop dolorosissimo, una delusione inattesa. Proprio Martinenghi e Ceccon sono andati piano, Miressi nella frazione a stile libero ha ribadito la sua fragilità attuale e Carini, praticamente da solo nella farfalla, non poteva metterci una pezza.
Ad onore degli Uomini d’Oro, va aggiunto che Ceccon e Martinenghi non si sono aggrappati all’albero delle giustificazioni. Hanno chiesto scusa e buona (si fa per dire) lì.
La quarta. E allora, meno male che Greg c’è. In finale per la quarta volta consecutiva sugli amatissimi 1.500 stile libero. Da Londra 2012 (quinto come ragazzino di bottega) a Tokyo 2021 (fuori dal podio) passando per il trionfo di Rio 2016.
Stasera, rieccolo lì, il mio figlioccio, l’ex adolescente fattosi veterano. Rieccolo sul blocco di partenza, a caccia di una ennesima pazza idea.
Paltrinieri è un genio con lo spirito del folletto. A volte si tuffa in acqua con il piglio dell’ indemoniato, altre volte inventa strategie meno bizzarre.
All’atto conclusivo (in vasca, il 9 agosto è in programma la 10 chilometri di fondo, Senna permettendo) Greg è arrivato nuotando alla grandissima. Cioè con il secondo tempo di 14:42.56, preceduto solo dall’irlandese Daniel Wiffen (14:40.34).
Questo Wiffen è fortissimo. Ha già vinto sugli 800. Ha il vantaggio della giovinezza. Ha sette anni in meno dell’emiliano. È lui il favorito e per quanto visto sugli 800 la pressione dell’evento gli fa il solletico. Ci sarà da temere tra i rivali il campione olimpico di Tokyo, l’americano Bobby Finke.
Lo sfogo. A margine, da registrare il legittimo sfogo di Greg contro gli organizzatori dei Giochi.
Le sue parole: "Beh, essendo questa la quarta Olimpiade alla quale partecipo un po’ me ne intendo. Per questo dico che un’organizzazione così scadente non l’avevo mai vista. La piscina delle nostre gare è lontanissima dal villaggio olimpico, e soprattutto è inconcepibile pensare di non poter utilizzare l’aria condizionata nelle stanze. Questo crea tantissimi problemi a noi atleti: è impossibile prendere sonno prima delle 2, fa troppo caldo e in queste condizioni riposare diventa complicatissimo. Non si possono trattare gli atleti in questa maniera: non siamo tutelati, è una mancanza di rispetto troppo evidente".
Quadarella quarta. In serata poi, nella finale degli 800 femminili, Simona Quadarella non ce l’ha fatta a regalarsi la medaglia: quarto posto per lei, con un ottimo 8’14“55 (nuovo record italiano), non sufficiente però per salire sul podio della gara vinta dalla cannibale Katie Ledecky davanti ad Ariarne Titmus, argento, e a una eccellente Paige Madden, bronzo.
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