Destro granata, Andreazzoli assicura: "Se sta bene, in B fa la differenza"

Visite mediche e allenamento: il primo giorno del neo attaccante della Reggiana. Vestirà la maglia numero 21. L’ex tecnico che lo ha avuto alla Roma e un anno fa all’Empoli: "Lo preferii ad Osvaldo in finale di Coppa Italia".

di GIUSEPPE MAROTTA
2 aprile 2025
Visite mediche e allenamento: il primo giorno del neo attaccante della Reggiana. Vestirà la maglia numero 21. L’ex tecnico che lo ha avuto alla Roma e un anno fa all’Empoli: "Lo preferii ad Osvaldo in finale di Coppa Italia".

Visite mediche e allenamento: il primo giorno del neo attaccante della Reggiana. Vestirà la maglia numero 21. L’ex tecnico che lo ha avuto alla Roma e un anno fa all’Empoli: "Lo preferii ad Osvaldo in finale di Coppa Italia".

Cappellino blu, maglioncino bianco, jeans celesti e un sorriso grande così: è iniziata ieri in questo modo l’avventura reggiana di Mattia Destro, attaccante 34enne da 319 presenze e 91 gol in Serie A. Nel primo pomeriggio è arrivato in città, e poi è stato accolto dal team manager granata Michele Malpeli. Prima tappa, le visite mediche di rito sostenute al ‘Centro di medicina’ a cura del noto dottor Danilo Manari. Dopo ecco i primi passi al ‘Villa granata training center’, accolto da alcuni tifosi presenti all’esterno (allenamento a porte chiuse), e poi via alla prima seduta agli ordini di mister Davide Dionigi, dopo aver conosciuto compagni e staff. Il centravanti indosserà la maglia numero 21: spesso ha usato il 22 (ma è di Bardi) e anche il 23 (che lo ha Pettinari). Da capire quando sarà pronto, vista l’ultima presenza ufficiale datata 26 maggio 2024 in Empoli-Roma. Chi lo conosce bene è sicuramente Aurelio Andreazzoli, 71 anni, esperto tecnico toscano (attualmente libero: di frequente viene accostato a diversi club come la Sampdoria, ma qualche settimana fa anche alla Reggiana) che proprio l’anno scorso ha allenato Destro a Empoli (dalla 5ª alla 20ª giornata, visto che subentrò a Paolo Zanetti e poi lasciò il posto a Davide Nicola che otterrà la salvezza). I due hanno lavorato insieme anche a Roma nel 2012-13.

Mister Andreazzoli, l’anno scorso con lei Destro fece sei subentri per un totale di 115 minuti. "Nel periodo in cui c’ero io si era ritrovato col problema di inseguire la migliore condizione, con anche un inghippo fisico che lo ostacolò e lui aveva bisogno di ritrovare continuità: le incognite erano solo legate allo stato fisico, perché per il resto ha tutti i numeri, eccome".

Quindi ne apprezzava le caratteristiche. "Assolutamente: un attaccante molto forte dentro l’area, ma anche capace di far giocare bene la squadra".

E mentalmente? "Era tutto al posto giusto, ripeto che l’unico problema era quello della forma fisica. Se sta bene non si discute, non so come abbia passato questi mesi ma sicuramente si sarà allenato bene da professionista qual è: ha 34 anni, quindi può ancora dire la sua".

Non solo Empoli: undici anni prima allenò il Destro 22enne, quello della Roma. "E la stima nel tempo è rimasta intatta: mi è sempre piaciuto, e non posso non citare un aneddoto".

Prego. "Lo scelsi come punta titolare nella finale di Coppa Italia contro la Lazio (vinsero i biancocelesti 1-0, e Destro giocò tutta la gara, ndr). Lo preferii a Osvaldo, un attaccante importante".

Una curiosità: lei ha avuto contatti con la Reggiana in questi mesi? "Preferisco parlare di Destro...".

Allora un’ultima battuta: Destro non ha mai fatto la B: potrà essere determinante in cadetteria? "Mi ripeto: nel caso di buona condizione fisica la Reggiana si ritroverebbe tra le mani un attaccante forte".

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