Coppa delle Nazioni più breve, i cavalieri contro la Federazione europea
Durante il concorso ippico Piazza di Siena la Fei ha annunciato il progetto che prevede una cosiddetta Longines Nations League
Durante il concorso ippico internazionale di Roma-Piazza di Siena, che settimana scorsa ha riportato sugli spalti intorno allo storico ‘ovale’ di Villa Borghese il pubblico dei tempi d’oro – da anni infatti non si vedeva una tale folla - la Fei (Federazione equestre internazionale) ha annunciato un nuovo progetto che prevederebbe al posto della attuale Longines Nation Cup una cosiddetta Longines Nations League, nella quale la prova a squadre non sarebbe più quella che tutti oggi conoscono, ossia due percorsi più barrage. Due le ipotesi Fei per la futura prova a squadre: la prima prevederebbe una sola manche più barrage, la seconda due manches ma solo la seconda manche sarebbe qualificante per l’eventuale barrage.
L’annuncio a Piazza di Siena
L’annuncio di questo progetto è stato dato a Piazza di Siena durante una riunione informale tra Fei, capi-équipes delle squadre in gara a Roma, e i cavalieri rappresentati dalla dirigenza della loro associazione, l’Ijrc, (International jumping riders club). La stragrande maggioranza sia degli gli uni che degli altri si è subito dichiarata contraria al nuovo progetto: la prova a squadre di una sola manche e barrage equivarrebbe a un qualsiasi Gran Premio, e con due manches ma solo la seconda utile a qualificare al barrage spoglierebbe la gara dei suoi concetti tecnici di base: essa non sarebbe più selettiva anche della resistenza fisica dei cavalli e della concentrazione dei cavalieri, cambierebbe le tecniche di preparazione dei cavalli (quand’anche non richiedesse scelte diverse anche agli allevatori), limiterebbe se non addirittura annullerebbe la possibilità dei capi-équipes di poter effettuare scelte strategiche (chi del proprio team far partire per primo o per ultimo), e quant’altro. Il peso del marketing e degli sponsor Per quanto riguarda i motivi che stanno alla base di questo progetto c’è sicuramente l’aspetto commerciale e di marketing, anche quello legato alla diffusione televisiva di questo sport. Insomma oggi l’audience cala se la trasmissione in tv è troppo lunga, se le regole del gioco non sono facilmente intuibili dal pubblico. E, per l’appunto, nel salto ostacoli non è come nel calcio, dove i gol li può contare anche un bambino. I punteggi nelle Coppe delle Nazioni pretendono un calcolo più complesso, lo scarto di punteggi peggiori eccetera, roba da addetti ai lavori. Questo è contrario alla immediata chiarezza della trasmissione in video. Inoltre una trasmissione lunga costa di più agli organizzatori in termini di diritti da corrispondere, e toglie spazio ad altre trasmissioni e altri sponsor. Sulla necessità di "rendere più televisivo” uno sport affinché sia più fruibile dai media e dal pubblico è cosa nota, ma un conto è “rendere più televisivo”, un altro è snaturare completamente uno sport e la sua prova istituzionale come la Coppa delle Nazioni, la quale serve alle Nazionali dei vari Paesi per prepararsi alle Olimpiadi. Dove peraltro, a partire dagli ultimi Giochi di Tokyo, si gareggia nella prova a squadre con soli tre binomi e non quattro come nelle Coppe delle Nazioni, ma si tratta di un altro concetto: ridurre di un binomio ogni squadra significa poter portare più squadre, ‘aprire’ di più l’Olimpiade a nuovi Paesi.
Nel caso della Nations League invece, secondo molti addetti ai lavori, è solo una questione di business, che arriverebbe a smantellare la Coppa delle Nazioni per farne un girone unico. In effetti il 23 maggio scorso, a St. Imier, Svizzera, quartier generale della Longines che appartiene al Gruppo Swatch (fondato dallo svizzero-libanese George Hayek) si è svolta la cerimonia che ha conferito alla nota casa orologiera la sponsorizzazione della “Longines League of Nations”, il cui inizio è previsto nel 2024, come scrive la Fei nel proprio website.
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