Finale Scudetto: Viadana sfida Rovigo allo Stadio Lanfranchi di Parma
Viadana cerca la rivincita contro Rovigo nella finale Scudetto al Lanfranchi. Gamboa: "Ora o mai più per vincere".

Viadana cerca la rivincita contro Rovigo nella finale Scudetto al Lanfranchi. Gamboa: "Ora o mai più per vincere".
Ci siamo. Oggi alle 17.15, allo Stadio Lanfranchi di Parma, andrà in scena la finale Scudetto tra Viadana e Rovigo. Seconda chance per i mantovani, che ora sperano di cambiare il verdetto finale dopo il ko di un anno fa con Petrarca. Il general manager, Ulises Gamboa, non si nasconde.
Di fronte a Rovigo o Petrarca Viadana pare essere la Cenerentola. Ma alla seconda finale gli obiettivi tendono a cambiare. Un’eventuale sconfitta, questa volta, sarebbe vissuta come una delusione?
"Probabilmente la risposta giornalistica sarebbe di scendere in campo senza pressioni. La realtà è un’altra. Siamo al quinto anno di lavoro con il presidente Arletti, abbiamo pianificato un passo per volta, lavorando sempre di più. Dopo due stagioni mi disse di pianificare una finale in tre anni. Ci siamo riusciti l’anno scorso, ora è il tempo di fare l’ultimo passo. Ora o mai più. Per il club è il momento giusto per vincere".
La pressione si alza?
"La scorsa estate abbiamo perso un solo giocatore. Il presidente ha fatto grandi sacrifici per non toccare la squadra. Vorremmo regalargli quello che merita".
I quindici di coach Gilberto Pavan sono già definiti: idee chiare?
"Chiarissime: i due Oubina, Dorronsoro, Boschetti, Marchiori, Locatelli, Wagenpfeil, Ruiz, Baronio, Roger Farias, Ciofani, Jannelli, Morosini, Sauze e Brisighella. I risultati di stagione sono dalla nostra, sostanzialmente abbiamo dominato la semifinale con il Valorugby".
Parliamo anche di futuro: cosa vede in quello di Viadana?
"Ci sono cicli lunghi, e cicli brevi. I primi durano tre anni, i secondi cinque. Noi siamo al lavoro da cinque, passando anche attraverso il Covid. Viadana va oltre le persone, avremo certamente dei cambiamenti dopo le conferme dell’anno passato. Tutto questo per crescere. Questo è stato un percorso lungo anche per me. Starà al presidente decidere, magari puntanto su qualcuno più bravo di me".
Alessandro Luigi Maggi
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