FIne dei giochi. Il mondo a colori che vogliamo

Le storie delle azzurre: la lotta di Egonu e Sylla contro il razzismo, quella di Orro contro uno stalker. Qualcuna, tempo fa, ha pensato pure di smettere. Altre hanno scelto l’Italia per inseguire il sogno. .

12 agosto 2024
Il mondo a colori che vogliamo

Le storie delle azzurre: la lotta di Egonu e Sylla contro il razzismo, quella di Orro contro uno stalker. Qualcuna, tempo fa, ha pensato pure di smettere. Altre hanno scelto l’Italia per inseguire il sogno. .

VOLLEY

dall’inviato Doriano Rabotti

Questa non è stata una partita di pallavolo, è un libro di storia, geografia e civiltà. Questa Italia che alle Olimpiadi ha sbriciolato in un colpo solo tutti i record precedenti del volley femminile italiano ha superato il muro dello sport. E allora andiamo a scoprire chi sono i protagonisti di questo successo.

Velasco. In panchina c’è un viaggiatore del tempo e dello spazio, nato in Argentina ma dal passaporto italiano, capace a 72 anni di mostrare una freschezza mentale che non è nella disponibilità di molti suoi colleghi più giovani. Colto, grande affabulatore, bravissimo a regalare citazioni e ribaltare mondi e opinioni, è sicuramente la figura più importante nella storia del volley italiano. Lo era già prima, figuriamoci adesso. Ha ripetuto per mesi che l’oro non doveva essere un’ossessione, parlava a se stesso prima che agli altri.

Paola Egonu. Cittadella, 18/12/1998, 193 cm, opposto di Milano. La campionessa nata in provincia di Padova da genitori nigeriani un giorno ha avuto quasi voglia di lasciare tutto perché sui social, dove non si risparmia, le avevano chiesto se fosse italiana per via della pelle da regina nubiana. Velasco l’ha rimessa al centro del villaggio e lei, che ha solo 25 anni e ha passato gli ultimi ad essere tirata dentro storie molto più grandi di lei, è tornata il diamante che abbaglia i muri avversari.

Myriam Sylla. Palermo, 8/1/1995, 184 cm, schiacciatrice di Milano. Come la Egonu rappresenta l’Italia del terzo millennio con le sue contraddizioni e storture: entrambe hanno dovuto fare i conti con il razzismo da bambine, entrambe hanno tirato fuori il carattere per reagire, oggi le bambine guardano a loro come a un modello.

Alessia Orro. Nata a Oristano, 18/7/98, 180 cm, alzatrice di Milano. Sarda e fiera come l’isola che porta tatuata sulla pelle, brava a rimanere sempre a testa alta anche quando ha dovuto affrontare il calvario personale di uno stalker. Poi la giustizia ha fatto il suo corso fuori dai campi, lo sport dentro le palestre. E lei ha dimostrato una crescita mentale pazzesca.

Monica De Gennaro. Piano di Sorrento, 8/1/1987, 174 cm, libero di Conegliano. Prima di ogni pallone che Orro tocca c’è una ragazza campana che giocava in azzurro già diciotto anni fa, è il libero più forte del mondo e ha tolto la finale al marito che allena la Turchia. Lei torna con una medaglia, a maggior ragione comanderà la moglie, ma poi non è così a casa di tutti?

Caterina Bosetti. Busto Arsizio, 2/2/1994, 180 cm, schiacciatrice del Vakifbank Istanbul. Doppia figlia d’arte (papà Giuseppe è un maestro dei vivai, mamma Franca Bardelli è stata azzurra), dotata di una cultura tecnica superiore, di lei Velasco ha detto: "Ha il cervello nelle mani". Ha avuto tanti infortuni, questa è la giusta ricompensa per la sua caparbietà.

Anna Danesi. Brescia, 20/4/1996, 198 cm, centrale del Vero Volley Milano. Capitano della squadra (da centrale cosa atipica), leader morale del gruppo, completa la festa di Roncadelle, paese da 3 medaglie d’oro.

Sarah Fahr. Kulmbach (Germania) 12/9/2001, 192 cm, centrale di Conegliano. Ha avuto tanti infortuni, stava per smettere quando ha incontrato un libraio invalido in treno. E parlando con lui ha cambiato idea: per fortuna. Figlio uno skipper tedesco che si è innamorato dell’Italia e dell’Isola d’Elba.

Ekaterina Antropova. Akureyri (Islanda) 19/3/03, 202 cm, opposta della Savino Del Bene Scandicci. Ha scelto l’Italia da bambina per giocare a volley, è stata un’arma tattica decisiva entrando nel doppio cambio.

Carlotta Cambi. San Miniato, 28/5/1996, 177 cm, alzatrice, gioca a Pinerolo. Entra in ogni set col doppio cambio.

Gaia Giovannini. Bologna 17/12/’01, 182 cm, Schiacciatrice di Vallefoglia. La sorpresa dell’estate, brava a ritagliarsi un ruolo in seconda linea.

Marina Lubian. Moncalieri 11/4/2000, 192 cm, centrale, gioca a Conegliano.

Ilaria Spirito. Savona, 20/2/1994, 174 cm, libero. Gioca a Chieri.

Loveth Omoruyi. Lodi 25/8/02, 184 cm, schiacciatrice di Chieri

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