Furlani, tutto per il grande salto. Euroindoor: subito caccia all’oro
Ad Apeldoorn la finale del lungo (20.34), Mattia senza limiti dopo il podio ai Giochi. Iapichino, missione pass

Ad Apeldoorn la finale del lungo (20.34), Mattia senza limiti dopo il podio ai Giochi. Iapichino, missione pass
The Chosen One. Il Predestinato. Eh sì, servirebbe il linguaggio di Star Wars, la celeberrima saga hollywoodiana ambientata in una galassia lontana lontana, per provare a spiegare Mattia Furlani. È lui l’azzurro più atteso agli Europei indoor di atletica leggera, stasera in Olanda disputerà la finale del lungo. È lui, con Nadia Battocletti la podista, il simbolo autentico della generazione post Tamberi e post Jacobs, sempre sperando che Gimbo e Marcello prolunghino le gloriose carriere mantenendosi ai massimi livelli.
La storia. Classe 2005, The Chosen One è figlio di Marcello, che nell’alto vantava un 2,27, e di Kathy Seck, sprinter di radici senegalesi. Questo per dire che Mattia ha respirato atletica sin da bambino. Attualmente, al massimo livello il suo curriculum segnala un bronzo olimpico a Parigi 2024, l’etichetta di vicecampione mondiale indoor a Glasgow 2024, lo stemma di vicecampione europeo a Roma 2024 e l’aureola, chiamiamola così, di campione europeo under 20 a Gerusalemme 2023.
Non bastasse, prima di dedicarsi in esclusiva alla pedana del lungo, Furlani correva i 100 metri in 10”64, i 200 in 21”12 e per sfizio da imitazione paterna nell’alto vantava un 2.17.
Vedete, amici lettori, raccontare lo sport talvolta spinge a scivolare nel birignao pseudo letterario. Quando invece converrebbe concentrarsi sulla sostanza, che vale più del melodramma.
E qui di sostanza ce ne sta tantissima. Il Predestinato ha appena compiuto vent’anni. Se non si perde per strada, o meglio nella sabbia della buca del lungo, beh, Mattia Furlani può cambiare la Storia, con la maiuscola.
In volo. L’inverno di The Chosen One è stato clamoroso. Nessuna flessione post Olimpiade, zero concessioni alla mondanità. Spettacolari nella stagione indoor sono state le sue vittorie nelle tappe di Ostrava (8.23 metri) e Torun (8.37 metri, miglior prestazione mondiale stagionale). Soprattutto, visto da vicino Mattia sembra non soffrire minimamente la pressione. Già a Parigi lo aspettavano tutti. E lui ancora un po’ e vinceva l’oro. Ieri si è accontentato in qualificazione di un 7,95 al primo salto, poi un nullo ma il pass era già conquistato.
L’assente. Nella finale di stasera (ore 20.34) non ci sarà il greco Tentoglou, due volte campione olimpico e mondiale. Ha rinunciato per influenza: un nemico in meno per Furlani, che peraltro recentemente proprio a Torun aveva finalmente battuto l’ellenico. I rivali più pericolosi dovrebbero essere il bulgaro Saraboyukov e lo svedese Montler. Stamani tocca a Larissa Iapichino nelle qualificazioni del lungo femminile. Nell’asta femminile, Bruni e Molinarolo si qualificano per la finale, così Sioli e Lando nell’alto maschile.
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