Ginevra, che bronzo: benedetta Senna. Ora il grande fiume chiama Super Greg

Show unico, Taddeucci sul podio della 10 km dopo aver preso il pass all’ultimo al posto della Bridi: "Il mio pensiero va a lei"

di LEO TURRINI -
9 agosto 2024
Ginevra, che bronzo: benedetta Senna. Ora il grande fiume chiama Super Greg

Ginevra Taddeucci, 27 anni, esulta sul podio. In alto a destra, le atlete in gara

dall’inviato

Questa che sto per raccontare è la riedizione della favola di Cenerentola. Con la maestosa Senna (che avessero ragione i francesi ad insistere tanto per fare del fiume il palcoscenico della gara?) al posto del castello del principe e Ginevra Taddeucci, toscana, classe 1997, nei panni della ragazza che conquista un futuro migliore con la forza interiore del suo coraggio.

Eh, Cenerentola! Pardon, Ginevra. Lei che manco doveva esserci, qui a Parigi, nonostante un passato intriso di medaglie europee e mondiali. Lei che ha guadagnato la convocazione si e no un mese fa. Lei che si è caricata sulle spalle minute il fardello psicologico di una gara, la 10 chilometri di fondo, che terrorizzava chiunque per le note perplessità sanitarie. Lei, con le sue storie di sofferenza (al mondiale di Doha era andata malissimo), alla fine ha schivato i rovi del fiume, ha combattuto contro le correnti, si è esaltata inseguendo il sogno degli innocenti, degli umili, di tutte le Cenerentole.

E si è messa al collo non la scarpetta della principessa. Ma una scintillante medaglia di bronzo.

La gara. Confesso: mentre il sole brillava sul fiume e una folle enorme risarciva gli organizzatori dopo tante critiche feroci, ecco, mi sono ritrovato a pensare alla famiglia di Ginevra. Al nonno che la incoraggiò a frequentare la piscina quando la bambina si scoprì celiaca. E mi domandavo cosa stessero provando il papà e la mamma, forse a tutte le volte che hanno scarrozzato la figlia da Lastra a Signa alle garette in giro per la Toscana. Stavo appeso alla ringhiera di un ponte sulla Senna e mi sono reso conto che siamo tutti figli della stessa emozione. Ginevra non ha perso di vista i talloni della formidabile olandese Van Rouwendaal, già oro a Rio 2016, e dell’australiana Johnson. Perché è stata una gara durissima, che ha premiato le più forti. Cenerentola compresa.

Dopo. Con la medaglia al collo, Ginevra ha liberato i sentimenti. Così: "È incredibile, fino a un mese fa ero fuori dai Giochi. Non pensavo di ottenere una medaglia, è stato bellissimo. Dopo il fallimento ai mondiali è stata dura, io tendo sempre allo scetticismo. Meno male che c’era il mio fidanzato, mi è stato vicino, la dedica è per lui, per i miei genitori e per mio allenatore Giovanni Pistelli. Sono andata contro tante cose, ho fatto di tutto per guadagnarmi il pass per Parigi…".

Il bis no. "Competere nella Senna era una incognita. Paura di ammalarmi? Eh, ne abbiamo sentite tante! Ma mi sono tuffata solo perché era l’Olimpiade. Non lo rifarei, non lo rifarò".

Greg. Cenerentola, pardon Ginevra, ha tracciato la linea. Per Greg Paltrinieri ed Acerenza, che sfideranno la Senna stamattina. "Ma Greg non ha bisogno dei miei consigli. Anche nel fiume i più forti emergono, quindi lui è messo bene. La Squadra è fortissima nel fondo e non da oggi. Voglio mandare un pensiero ad Arianna Bridi, qui doveva esserci lei, è stata fermata da problemi cardiaci. Come festeggerò? Ho in programma una vacanza in California e in Nevada. Dite che me la merito?". Buon viaggio, Cenerentola di Toscana.

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