Giochi della Speranza a Rebibbia: lo sport come strumento di rinascita

Conclusa la prima edizione dei Giochi della Speranza a Rebibbia, lo sport diventa veicolo di rieducazione e dignità.

di Redazione Sport
14 giugno 2025
Il presidente del Coni Giovanni Malagò

Il presidente del Coni Giovanni Malagò

A Rebibbia vince la speranza: al termine di una giornata intensa, ricca di pathos, agonismo e riflessione, si è conclusa, la prima edizione de ‘I Giochi della Speranza’. Lo sport come strumento di rinascita e riflessione, questo il cuore della manifestazione, organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e dalla rete di magistrati ‘Sport e Legalità’, in occasione del Giubileo degli sportivi. Emozioni, incontri, sguardi che si incrociano dietro una rete, barriere che si abbassano, questa piccola olimpiade nella Casa Circondariale Rebibbia N.C. ‘Raffaele Cinotti’ ha voluto portare lo sport, veicolo di rieducazione e speranza, oltre il suo perimetro competitivo, facendone strumento di riscatto, dignità e rinascita. E il risultato è stato straordinario. La giornata è iniziata con la cerimonia di apertura e i saluti di rito. Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, è stata "un’iniziativa strepitosa ed è stato importanti esserci, toccare con mano, guardare con i propri occhi, al di là di qualsiasi aspettativa. Mi è piaciuta molto l’idea di questo torneo multidisciplinare, sembra un’idea provocatoria, ma è eccellente. Qui in carcere c’è grande rispetto per gli arbitri e per le regole, perché lo sport è tante cose. Il Cio è sempre stato vicino agli emarginati, agli emigrati, ai carcerati, a chi ha avuto meno fortuna. Noi siamo qui per questo e complimenti alla Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport che ha organizzato I Giochi della Speranza in occasione del giubileo degli sportivi, mandando in tal modo un messaggio che parte dal mondo cattolico e arriva a tutti".

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