Gli azzurri nella mischia. Italia, voglia di sgambetto. Ma la Francia è gigante

Oggi (16) all’Olimpico terzo atto del Sei Nazioni per la formazione del ct Quesada. I transalpini sono favoriti dalla maggiore fisicità. Un anno fa finì con un pareggio.

di DIEGO FORTI
23 febbraio 2025
La seconda linea Federico Ruffa nell’ultima gara tra Italia e Francia (foto Diego Forti)

La seconda linea Federico Ruffa nell’ultima gara tra Italia e Francia (foto Diego Forti)

Sei Nazioni 2025 atto terzo. Ieri il Galles è stato sconfitto dall’Irlanda con il risultato di 18 a 27, mentre l’incontro tra Inghilterra Scozia è finito con il punteggio di 16-15 per gli inglesi. Oggi, invece, il palcoscenico è tutto per l’Italia chiamata ad affrontare la Francia allo stadio Olimpico (ore 16 Sky Sport e Rai 2). Si tratta di un appuntamento molto importante per gli azzurri che potranno testare a che punto di competitività sono nel gruppo delle grandi del rugby, vale a dire se il 13 a 13 con vittoria sfiorata lo scorso anno a Lille è stato un lampo passeggero o se gli anticorpi per sfidare a viso aperto una grandissima nazionale come la Francia stanno riproducendosi.

Nello specifico si tratta del 50esimo scontro tra noi e i transalpini: 45 vittorie per loro, 3 per noi e un pareggio. Restringendo il campo al Sei Nazioni siamo alla 25sima sfida con 21 sconfitte, 2 successi e, appunto, una parità. Spesso l’Italia è stata schiantata, ma ogni volta che è stata presa sottogamba ha fatto soffrire i transalpini.

I Galletti sanno che non possono perdere, il che vuol dire una enorme pressione su di loro ovvero un significativo vantaggio se sapremo arginarli e contenerli nelle fasi iniziale della partita. Il nervosismo spesso gioca brutti scherzi. Non a caso l’allenatore transalpino Galthiè ha deciso di puntare più sulla forza nelle fasi di conquista che non sul gioco “champagne”. Meno spettacolo certo, ma anche meno rischi. A suffragare questa ipotesi ci sono i dati fisici del quindici francese (per quasi il 50% diverso rispetto a quello che si è fatto battere dall’Inghilterra). In primo luogo la stazza della mischia. Tonnellaggi a confronto: Francia 956 kg, Italia 898. Il peso non è tutto direte voi, ma di sicuro quasi 60 kg in più possono aiutare. Anche sotto il profilo dell’altezza i dati sono appannaggio dei francesi: 195 cm medi contro 189. Sei centimetri di differenza, volenti o nolenti, assicurano un discreto vantaggio. In particolare il gap maggiore è rappresentato dai piloni più alti dei nostri di 9 cm.

Sapere che nelle rimesse laterali, a prescindere dalla precisione del lancio, “l’ascensore” può superare in altezza quello degli avversari costituisce un’arma decisamente interessante da sfruttare. Sul fronte degli Azzurri la formazione replica quella vista contro il Galles, probabilmente l’unica sufficientemente collaudata. Di certo un grande peso sull’andamento dell’incontro l’ avranno gli avanti, specie i guerrieri Ruzza e Negri. Stante l’indisponibilità dell’ala Ioane e della seconda linea Lamb, il ct Quesada ha deciso di utilizzare Gesi per il triangolo allargato e di schierare col n.4 Niccolò Cannone. Come tallonatore partirà Lucchesi con Nocera in panchina. A completare la lista dei sostituti: il rientrante Spagnolo, Zilocchi, Favretto, Zuliani, Vincent, Alessandro Garbisi e Trulla. Ovvero 6 avanti e 2 trequarti.

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