Il cambio in panchina potrebbe aver ravvivato l’ambiente. L’addio di Alvini per dare una scossa mentale. Con Belmonte difesa più bassa e compatta
I ragazzi di Mandelli dovranno stare attenti all’effetto sorpresa della formazione rossoblù.

I ragazzi di Mandelli dovranno stare attenti all’effetto sorpresa della formazione rossoblù.
Il Cosenza, contro il Modena, non ha nemmeno bisogno della pretattica per sfruttare l’effetto sorpresa, perché il cambio di allenatore a pochi giorni dal match del ’Braglia’, con Nicola Belmonte promosso dalla Primavera per sostituire l’esonerato Massimiliano Alvini (foto), implica di fatto l’impossibilità, da parte di Mandelli e dei suoi, di utilizzare buona parte dello studio sulle tattiche avversarie, dal momento che nessuno sa ancora, di preciso, che Cosenza sarà quello di Belmonte.
In linea teorica, si può supporre che il nuovo tecnico dei calabresi – al quale si affiancheranno Pierantonio Tortelli, per motivi di cartellino, e il collaboratore Daniele Portanova – prosegua, almeno inizialmente, con il sistema di gioco già adottato dal predecessore, e di fatto sostanzialmente con la difesa a 3: stando alle notizie che arrivano da Cosenza, questo, in effetti, è quanto il nuovo staff ha provato nelle prime sedute di allenamento che ha guidato, dove gli esperimenti hanno principalmente riguardato lo schieramento offensivo e le prove generali hanno visto la squadra affidarsi al 3-5-2 e al 3-4-1-2.
Appare invece più probabile che cambi qualche concetto di gioco: il Cosenza di Alvini ha spesso messo in mostra una certa attitudine all’aggressività, una costante nella proposta del tecnico ex Reggiana, e in questo senso ci si potrebbe aspettare una squadra che attenda l’avversario, lasciando il pallino del gioco al Modena per provare a difendersi in maniera più compatta e non lasciare spazio a possibili imbucate. In fase di non possesso, in questo senso, la difesa a 3 si declinerebbe di fatto in una difesa a 5.
Si tratta, tuttavia, di impressioni, perché indovinare le prime mosse di un allenatore che ha preso in mano la squadra da una manciata di giorni è più che altro un esercizio di stile, al punto che nulla si può escludere, nemmeno una difesa a 4, più volte utilizzata da Belmonte nella Primavera. Il cambio di allenatore, però, mira a incidere soprattutto sull’aspetto psicologico, ed è proprio qui che il Modena dovrà fare attenzione.
Lorenzo Longhi
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