IL LUTTO. Si è spento Merlati. Faceva parte del leggendario. Muro di Cantù

Fu l’ultimo giocatore in serie A a tirare i tiri liberi con due mani, facendo partire la palla fra le...

di Redazione Sport
13 dicembre 2024
Si è spento Merlati. Faceva parte del leggendario. Muro di Cantù

Fu l’ultimo giocatore in serie A a tirare i tiri liberi con due mani, facendo partire la palla fra le...

Fu l’ultimo giocatore in serie A a tirare i tiri liberi con due mani, facendo partire la palla fra le gambe all’altezza delle ginocchia. Fu un ponte fra la pallacanestro post guerra e quella moderna, per tecnica, fisicità intensità ed intelligenza, non solo sportiva.

Si è spento ieri all’età di 81 anni Alberto Merlati, ingegnere, azzurro in 30 gare (con 123 punti) tutte nel 1967 fra l’Europeo in Finlandia, il Mondiale in Uruguay e i Giochi del Mediterraneo a Tunisi dove l’Italia vinse la medaglia d’Argento. Con l’Oransoda Pallacanestro Cantù, nel 1968 ha conquistato lo scudetto. Quella squadra era allenata da Boris Stankovic e il general manager con Gianni Corsolini. Merlati con Bob Burgess e l’oriundo argentino Alberto De Simone, formò il leggendario trio di lunghi noto come il Muro di Cantù contro cui tutti gli avversari, almeno per quell’anno, si infransero.

Il presidente FIP Giovanni Petrucci, commosso, a titolo personale e a nome della pallacanestro italiana, ricordando il valore della persona e del giocatore, ha espresso il più sincero cordoglio. Merlati, dopo Cantù ha indossato le maglie di Gorizia, Venezia, Saclà Asti e poi a Torino. Dopo aver smesso di giocare fu un valente imprenditore nel campo della cultura e della letteratura, fondando La Fabbrica. A.S.

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