Il Milan si ferma al rosso. "Ci siamo eliminati da soli. L’immaturità si paga cara»
Ibrahimovic: "Vincevamo 1-0, ma l’espulsione di Theo ha cambiato la partita". Conceiçao: "Se non siamo passati è colpa mia. Gimenez l’ho dovuto cambiare" .

La rete del pareggio di Carranza che ha condannato il Milan, dopo il vantaggio di Gimenez e l’espulsione di Theo Hernandez
di Giulio Mola
Delusione in campo, indifferenza sugli spalti. Pochi, pochissimi fischi. Ma tanta rabbia, quella sì. Unita ad una buona dose di autolesionismo. Perché uscire così dalla Champions League fa malissimo, soprattutto se per cinquantadue minuti hai avuto la partita in pugno senza nulla rischiare, con un gol (di Gimenez, l’ex che non esulta) e almeno tre occasioni create anche grazie ai “Fab Four” schierati tutti insieme. Senza dimenticare che un mese fa, avevi un piede fra le prime otto per l’accesso diretto, fino ad un’altra disgraziata serata, quella di Zagabria. E invece no. La notte del giudizio, quella del dentro o fuori, è spietata e nerissima per il Milan e i 55mila tifosi rossoneri, con un euroflop che ha pure ripercussioni economiche (persi almeno 11 milioni di euro).
Per un’ora scarsa la possibilità di ribaltare il match dell’andata è stata più che concreta, soprattutto dopo il gol di Gimenez al trentasettesimo secondo di gioco. Già qualcuno pregustava un ottavo di finale da favola, con l’Inter o l’Arsenal, anche perché il Diavolo era dominante in tutto. E invece il sogno si è trasformato in incubo, e il Feyenoord tenuto a bada nel primo tempo è stato (ri)catapultato in partita dallo sciagurato Theo Hernandez, che già ammonito nel primo tempo (dopo aver colpito un palo), si è fatto cacciare dal severo Marciniak al 52’ per una simulazione inaccettabile.
Da lì è cominciata un’altra partita, gli olandesi hanno preso coraggio, il Milan ha perso certezze ed equilibrio anche per le scelte discutibili del suo allenatore e la rete di testa realizzata da Carranza (73’) è stata l’inevitabile chiosa. A nulla è servito il disperato assalto finale di Leao (strepitoso nel primo tempo) e compagni. “La delusione è grande, siamo tanto arrabbiati - allarga le braccia sconsolato Conceiçao -. Non c’era modo che loro arrivassero in porta nel primo tempo e invece noi abbiamo sbagliato tante volte il raddoppio. L’episodio di Theo ha cambiato la gara, ma se non siamo passati è colpa mia”. Poi l’allenatore cerca di spiegare alcune scelte in corsa: “Ho dovuto cambiato Gimenez perché aveva avuto un problemino fisico e ha giocato rischiando”.
Mica facile, però. Il volto ancor più cupo di Zlatan Ibrahimovic fotografa l’umore del Milan: “Siamo delusi, arrabbiati. Ci è mancata la maturità: vincevamo 1-0, abbiamo continuato a giocare, poi l’espulsione di Theo ha cambiato la partita. Molto fiscale l’arbitro sul secondo giallo: ci stava un avvertimento, invece è stato duro. Non siamo arrabbiati con Theo, ma con noi stessi: ci siamo ‘ammazzati da soli’. Dobbiamo farci un esame di coscienza per migliorare subito“.
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