Italbasket femminile: entusiasmo e sogni per gli Europei al PalaDozza
Le azzurre dell'Italbasket femminile pronte per gli Europei a Bologna, tra sogni, entusiasmo e messaggi contro razzismo e femminicidi.

Olbis Futo Andrè, 26 anni, ha esordito nell’Italbasket l’11 novembre 2017
Come tutti i gruppi giovani anche l’Italbasket femminile porta con sé una buona dose di entusiasmo con le azzurre che avranno nel PalaDozza di Bologna la loro casa durante la prima fase degli Europei che inizieranno tra un paio di settimane. "È vero che siamo un gruppo giovane - racconta il centro Olbis Futo André – ed è altrettanto vero che abbiamo voglia di far bene e di dimostrare quello che sappiamo fare. Per ogni giocatrice la maglia della nazionale non è solo un obiettivo, ma è soprattutto un sogno. Adesso il nostro passo successivo è vivere questi Europei nel modo migliore possibile".
Giocare con il sostegno di un pubblico amico è un vantaggio oppure è motivo di pressione?
"È un buon punto di partenza e non lo dico perché è un pubblico che conosco molto bene essendo nata e cresciuta a Bologna, ma perché il calore dei tifosi ti aiuta sempre a dare il massimo, a maggior ragione quando chi viene a vederti ha una passione competente come quella dei bolognesi".
A lei è andato il titolo di mvp della finale scudetto e, tra le altre cose, questo significa che sarà uno dei fari della Nazionale.
"Quello che fai sul campo dipende sia da te che dalla squadra. I riconoscimenti fanno piacere e io li vivo come uno stimolo per fare meglio nel futuro, ma il nostro è uno sport dove se pensi solo a te stessa non vai molto lontano. Quando nel 2017 ho esordito in nazionale non nego di aver avuto qualche timore e le mie compagne mi hanno aiutato a superarle. Le difficoltà si affrontano sempre insieme".
In un momento in cui la violenza sulle donne è una enorme e spesso tragica piaga sociale voi avete intenzione di lanciare messaggi forti?
"Sarebbe impossibile non farlo, vista la frequenza con cui avvengono i femminicidi. Credo, però, che più che le parole serva la testimonianza. Prendiamo l’esempio del razzismo, io e Jasmine Keys siamo due "nere" che giocano in una nazionale per lo più composta da "bianche". Insieme siamo l’Italia e tutte siamo orgogliose di esserlo e siamo un gruppo dove ognuna di noi non ha pregiudizi e si fida delle compagne. Questo nostro stare insieme anche al di fuori del campo è un messaggio fortissimo contro il razzismo. Lo sport può esprimere tanti esempi positivi quando si parla di eguaglianza tra uomo e donna e io penso che anche una gara tra due nazionali femminili possa testimoniare tutto questo".
Ci ha descritto questa Nazionale, ma non ci ha detto l’obiettivo.
"È da un po’ di tempo che non riusciamo a portare a casa delle medaglie e lo sappiamo. Noi, però, non possiamo fare a meno di pensare a fare un passo alla volta, per cui adesso la nostra finale è la prima gara del 18 giugno al PalaDozza contro la Serbia".
Massimo Selleri
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