Italia Polo Challenge: prima vittoria per Courmayeur. A fare il tifo c’è Natalia Estrada

Successo per 7-5 su Union. In tribuna pienone di ospiti vip e una ‘madrina’ speciale

di Redazione Sport
17 gennaio 2025
La squadra di Courmayeur, prima vittoria all'Italia Polo Challenge

La squadra di Courmayeur, prima vittoria all'Italia Polo Challenge

Courmayeur, 17 gennaio 2025 – Neve perfetta, cavalli e ospiti vip. Gli ingredienti sono tutti per fare da sfondo alla prima vittoria della (7-5) della squadra del Courmayeur, all'esordio all'Italia Polo Challenge

Tribune affollate ma non solo: i giocatori in campo hanno dato vita a un match ad altissimo regime tecnico. Presenti i campioni d'Europa 2021, gli italiani Cusmano e McLaughlin, a Pato Rattagan, cuore e anima di Italia Polo Challenge, evento realizzato con il suo socio di Chukker Company, Adriano Motta, in collaborazione con la FISE.

Ospite nel vip box di US Polo Assn., main sponsor dell'evento, ecco Natalia Estrada, con il suo compagno Drew Mischianti – allevatore, cowboy e insegnante che si divide tra le sue proprietà americane e il ranch in Piemonte che cura assieme a Natalia: “sono nato con i cavalli nel cuore. A quattro anni ero già in sella...”, dice.

Tra gli altri c’era anche la top model e oggi imprenditrice di successo nel mondo dei motori con BeFuel, Federica Leone, un passato da amazzone di livello nel salto ostacoli che si è anche cimentata nel Polo: “Sì, non mi sono fatta mancare nulla, il mio è un amore straripante per i cavalli, magnifici animali”.

Natalia Estrada, la donna che visse chissà quante volte fino ad arrivare al suo 'perfect world', il mondo dei cavalli - per loro ha lasciato la carriera di attrice – fu la Penelope del 'Ciclone' di Pieraccioni - conduttrice e tanto altro ancora, commenta: “Evento pazzesco, con il campo da Polo adagiato ai piedi dell'eternità del Monte Bianco che trasforma tutto questo in un potente affresco naturale. Il mio rapporto con i cavalli? Si può giocare a Polo, saltare ostacoli, o fare una passeggiata, ma la cosa importante è trovare proprio quella sintonia, quella armonia che fa star bene te e lui. Per i cavalli ho viaggiato in lungo e in largo e conosciuto il mondo da un’altra prospettiva. Grazie a loro ho anche incontrato Drew. Dovevo sdebitarmi con loro e l'ho fatto”.

Per Natalia, questa connessione è più di una semplice collaborazione tra uomo e cavallo, è una danza, una scultura in movimento. Un legame profondo sulla linea della comprensione reciproca, tra uomo e animale che è iniziato grazie a un maestro speciale Dan M. "Buck" Brannaman – figura leggendaria della scena americana, allenatore di cavalli, allevatore, giocatore di Polo e molto altro ancora e fondatore di cliniche equestri 'gentili' – che girando il mondo insegna a comprendere come pensano e comunicano i cavalli, per addestrarli ad accettare gli esseri umani e a lavorare con loro con fiducia e reattività. “È stato lui che ha dimostrato ai giocatori di Polo dello Sheridan Polo in Wyoming, dove l'ho conosciuto, come costruire un rapporto molto intenso con i cavalli passando per la via della comprensione”.

Da una prima volta a un’altra, quella dello spettacolo, quando Natalia arrivò in Italia grazie a Claudio Lippi: “Tutta la mia vita è stata piena di colpi di fulmine e la scintilla è scoccata quando Claudio Lippi, con il quale facevo una trasmissione televisiva di barzellette, mi portò a visitare una scuderia dove mi fece trovare abiti da amazzone. Eccolo il colpo di fulmine – prosegue la Estrada – anche se ero impaurita perché l'approccio con un animale così grande e potente non è mai semplicissimo, ma in quel momento ho sentito qualcosa di magico e la prima lezione di equitazione è stata una favola che non ho più smesso di raccontare”. Da quel giorno, la sua passione è diventata parte integrante della sua vita. “La mia storia d’amore con i cavalli prosegue da oltre vent’anni. Vivo con tutti i miei cavalli che girano attorno. Mi piace svegliarmi e sentire i loro nitriti e lavorare con loro. Alla fine, se il lavoro si specchia nella passione che lavoro è? Chiamiamolo semmai un privilegio che si snoda attraverso la magia”.

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