La rinascita di Schwazer, prima gara davanti ai figli

Venerdì 19, ad Arco, Alex tornerà ufficialmente in pista in una 20 chilometri. Tra gli spettatori Ida e Noah

di LEO TURRINI
11 luglio 2024

Il marciatore azzurro Schwazer torna alle gare venerdì prossimo

Domenica scorsa è andata in archivio la squalifica inflitta ad Alex Schwazer. Il marciatore alto atesino, oro olimpico a Pechino nel 2008, per otto lunghissimi anni è stato tenuto ai margini della vita agonistica. In nome di una accusa di doping che, lo dico con franchezza, ha alimentato il sospetto di una vendetta nascosta dietro il paravento della “giustizia” (rigorosamente tra virgolette, eh).

Conosco Alex da tanto tempo. Mi ha fatto arrabbiare (eufemismo) ferocemente quando alla vigilia della Olimpiade di Londra del 2012 ammise di aver barato per restare al top. Poi ho seguito il suo percorso di rinascita e ricostruzione umana e sportiva, insieme al professor Donati, che contro la cultura del doping ha speso una vita. Per questo la presunta “ricaduta” alla vigilia dei Giochi del 2016 mi ha sempre lasciato perplesso: se vuoi continuare ad imbrogliare, beh, ti affidi a uno come Donati?! (tra parentesi, ero lì e aggiungo che il processo di Rio a porte chiuse fu uno scherzo di cattivo gusto, con zero rispetto per i diritti dell’imputato, cioè Alex).

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In breve. O Schwazer è un soggetto bipolare, un innocente al mattino che di notte sfoga impulsi criminali (sportivamente parlando). Oppure, come ha sempre sostenuto, il Sistema gli ha fatto pagare la ribellione a codici non scritti, la rivolta solitaria contro le leggi dell’omertà.

Certo è curiosamente sconcertante che il Cio abbia concesso sconti a tutti, vedi storiaccia dei nuotatori cinesi. Alex no, Alex niente: è stato fatto in modo che a Parigi 2024 non potesse marciare, la squalifica è scaduta quando più l’oro di Pechino non poteva qualificarsi per le sfide nella Ville Lumiere.

Magari non è uno scandalo. Magari è tutto giusto. Magari Schwazer è davvero un furbetto del quartierino. Mi terrò i miei dubbi: intanto venerdì 19, ad Arco, Schwazer tornerà ufficialmente a gareggiare, in una 20 chilometri che avrà tra gli spettatori i due figli del campione, Ida e Noah. Finalmente vedranno cosa ha portato gloria e dispiacere al loro papà.

Al mio amico Alex, qualunque sia la verità, lascio in eredità i versi di “Sally”, la più bella canzone di Vasco Rossi. Eccoli qua.

“Forse alla fine di questa triste storia

Qualcuno troverà il coraggio

Per affrontare i sensi di colpa

E cancellarli da questo viaggio

Forse la vita non è stata tutta persa

Forse qualcosa s'è salvato

Forse davvero non è stato poi tutto sbagliato

Forse era giusto così

Forse, ma forse, ma sì”.

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