Liegi-Bastogne-Liegi: Trionfo di Pogacar, Ciccone sul podio

Tadej Pogacar vince la Liegi-Bastogne-Liegi dedicando il successo alla suocera. Giulio Ciccone riporta l'Italia sul podio.

di ANGELO COSTA
28 aprile 2025
Tadej Pogacar, 26 anni, sulla destra: ha vinto la sua nona classica monumento. Sulla sinistra Giulio Ciccone (30), secondo dopo una corsa da protagonista

Tadej Pogacar, 26 anni, sulla destra: ha vinto la sua nona classica monumento. Sulla sinistra Giulio Ciccone (30), secondo dopo una corsa da protagonista

E’ destino che alla Liegi non ci sia scontro diretto fra Pogacar e Evenepoel, che si erano spartiti le quattro edizioni precedenti. Non è colpa dello sloveno, che interpreta se stesso fino in fondo centrando il tris, semmai del belga, evaporato in un attimo quando la corsa si accende: si tratti di calo fisico dopo cinque mesi di assenza dalle gare o di peso psicologico del confronto, per il campione olimpico è una giornataccia.

Giornatona invece per Tadej Pogacar, un’altra delle tante: l’attacco da seduto sull’iconica rampa della Redoute, a 35 dall’arrivo, gli basta per presentarsi da solo a Liegi e dedicare il successo alla suocera scomparsa tre anni fa. Oltre che per aggiornare l’album dei record: su tutti quello di aver chiuso sul podio le ultime otto classiche monumento disputate, con cinque vittorie (due Liegi, due Lombardia e un Fiandre), un secondo (Roubaix) e due terzi posti (Sanremo ’24 e ’25’), come nemmeno Merckx. Poi di essere il corridore in attività con più gare monumentali conquistate, nove, una più di Van der Poel, eguagliando Coppi, Girardengo e Kelly. Infine, di aver vinto sette volte in quattordici giorni di gara e di non esser mai sceso dal podio in tutte le corse di giornata affrontate in stagione. Numeri stratosferici per uno che i numeri li fa prima di tutto in bici.

Di numeri per una volta può nutrirsi anche il nostro povero ciclismo: alle spalle del marziano sloveno, ne piazza tre nei primi sei. Bravissimo Giulio Ciccone, che dopo sei anni riporta l’Italia sul podio dopo esserci già salito al Lombardia: attaccare subito dopo che Pogacar si è involato gli vale il miglior risultato possibile in presenza dell’iridato. ‘Non avevo pressioni nè aspettative, ma sapevo di star bene’, la felicità dell’abruzzese. A completare l’opera sono Velasco e Bagioli, i più veloci nell’assortito gruppo che mai dà l’impressione di potersi riavvicinare a chi è davanti. Men che meno a Pogacar, che trasforma la Liegi nella classica con meno storia perché gli basta meno di un chilometro per fare il vuoto. "Non era questo il piano, ma ho visto che di squadre compatte all’inizio della Redoute non ce n’erano più e ho allungato: in cima, visto che stavo bene, ho tirato dritto…" - racconta. Più facile a dirsi che, per qualsiasi umano, a farsi.

Ordine d’arrivo 111esima Liegi-Bastogne-Liegi: 1) Tadej Pogacar (Slo, Uae) km 252 in 6h 00’09’’ (media 41,983), 2) Ciccone a 1’03’’, 3) Healy (Irl) st, 4) Velasco a 1’10’’, 5) Nys (Bel) st, 6) Bagioli, 59) Evenepoel (Bel) a 3’11’’.

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