Luca Bigi ferma il treno: "Chiudo sereno"

Il più grande rugbysta reggiano di tutti i tempi domani terminerà la carriera giocando l’ultima gara con le Zebre. È stato capitano dell’Italia

di MARCO BALLABENI
16 maggio 2025
Il più grande rugbysta reggiano di tutti i tempi domani terminerà la carriera giocando l’ultima gara con le Zebre. È stato capitano dell’Italia

Il più grande rugbysta reggiano di tutti i tempi domani terminerà la carriera giocando l’ultima gara con le Zebre. È stato capitano dell’Italia

Le Zebre hanno annunciato la fine della carriera del reggianissimo Luca Bigi, che lascerà la franchigia parmense e il rugby giocato al termine della partita di domani pomeriggio allo stadio Lanfranchi di Parma contro gli irlandesi del Connacht, ultima giornata dello United Rugby Championship.

Nato nel 1991, tallonatore (il ruolo del giocatore con la maglia numero 2 che in mischia deve agganciare la palla con il tallone per passarla indietro al mediano di mischia), due figli piccoli, Bigi ha iniziato la propria avventura nelle Zebre nel 2019, ultima e finalmente stabile tappa di una carriera che all’inizio, per sete di migliorarsi, è passata freneticamente dal Rugby Reggio al Viadana, al Richmond, al Petrarca, al Benetton.

Bigi, “Bigio” per gli amici e i tifosi, ha collezionato 72 partite con le Zebre e 48 caps con la nazionale azzurra, della quale è stato anche capitano.

Senza retorica lo si può tranquillamente definire il più grande rugbista reggiano di tutti i tempi. Più di Bezzi, più di Sessi, più di Montanari, più di Odiete e (per ora) più di Bertaccini..

Oggi a Parma l’ultimo allenamento, forse con un po’ di malinconia.

"Malinconia? No, non direi. Emozione, questo sì, ma sono felice. Razionalmente avevo capito già da tempo che se non fosse arrivato ora, lo stop sarebbe giunto al massimo nella prossima stagione. Sono sereno e contento, anche se dispiaciuto di lasciare un gruppo, quello delle Zebre, che umanamente mi ha dato tanto e con il quale abbiamo intrapreso una crescita innegabile e destinata a durare".

Conclude in bellezza, con un’ultima stagione costellata da tante presenze e qualche vittoria di alto valore.

"Al di là del conteggio dei minuti, sono sempre stato coinvolto in partita. Durante il periodo del Sei Nazioni, con diversi compagni impegnati in azzurro, ho capitanato le Zebre e abbiamo conquistato due storiche vittorie fuori casa, sul campo dell’Ulster e a Edimburgo. Mi sono divertito in questa stagione; non che prima non accadesse, ma forse la consapevolezza dell’approssimarsi dell’addio ha reso l’annata ancor più piacevole. Termino con il sorriso, nella convinzione di aver contribuito in modo sincero e propositivo a costruire qualcosa che permarrà".

Domani a Parma contro il Connacht (ore 18, diretta Sky Sport Arena) sarà in campo?

"La formazione non è ancora stata decisa ma credo di sì, dovrei essere nel gruppo. Ci saranno la mia famiglia, i parenti, gli amici, dovrò stare attento a bilanciare le emozioni".

Il dopo-rugby la spaventa?

"No, da tempo lo sguardo era proiettato in avanti; negli ultimi tre-quattro anni ho iniziato a osservare in giro, a immaginare quale scenario oltre la carriera; ho da poco concluso un ciclo di studi in management sportivo e quest’estate affronterò un master nello stesso ambito".

Alla Canalina, dove ha iniziato a giocare, è ancora di casa; tra i ragazzi tallonatori delle under del Valorugby ha visto qualche Bigi del futuro?

"Mi piace frequentare la Canalina quando posso e sono a stretto contatto sia con la prima squadra sia con gli staff delle giovanili, ma per carenza di occasioni finora ho potuto seguire ben poco le under del club. Prometto di rifarmi, di essere più presente alle partite dei ragazzi; sarà anzi una delle mie priorità, anche per ricambiare quel che il club mi ha dato in termini di lancio di una carriera che è stata più che decennale e splendida".

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