Palumbo e un rosso più che dubbio. Ma potrebbe saltare due partite

Attesa per la decisione del giudice sportivo dopo il cartellino scattato per presunte offese all’arbitro

di ALESSANDRO BEDONI
17 febbraio 2025
Il rosso mostrato. da Pezzuto a Palumbo durante Modena-Spezia (fotofiocchi)

Il rosso mostrato. da Pezzuto a Palumbo durante Modena-Spezia (fotofiocchi)

Sarà un giorno di attesa, quello di domani, per il Modena. Si conosceranno infatti le decisioni del giudice sportivo in merito all’espulsione, nella gara di sabato con lo Spezia, di Antonio Palumbo, ‘cacciato’ dal campo al 91’ dal direttore di gara per proteste o meglio, per una presunta parola di troppo rivolta al signor Pezzuto di Lecce. Ovvio che una giornata di stop scatterà automaticamente: sarà però fondamentale ciò che è stato scritto nel referto, una motivazione che potrebbe anche indurre il giudice a sanzionare il fantasista canarino con una punizione più lunga.

Palumbo, come ha riportato Mandelli del dopo gara, ha detto al suo allenatore di non aver detto nulla di offensivo e lo stesso Mandelli ha ribadito, in modo pacato ma fermo, di credere alla versione del giocatore, che fino all’episodio incriminato stava giocando un’altra partita di qualità e sacrificio. Dalla tribuna, a varie decine di metri dall’azione, si può certo valutare un intervento di gioco (e il fallo dello stesso Palumbo su Hristov, con relativa sceneggiata del bulgaro, che ha innescato il tutto non c’era...) ma non l’entità di una protesta. Nelle immagini non si colgono labiali che possono aiutare, l’unico indizio è l’evidente espressione di sorpresa mista ad incredulità dipinta sul volto di Gerli, vicinissimo alla scena, al momento dell’estrazione del rosso. Se dunque non ci fosse stata offesa, ma soltanto un’espressione colorita dopo aver visto assegnare una punizione per un fallo non commesso, l’espulsione appare una punizione sproporzionata. L’ex grande arbitro Paolo Casarin dichiarò un giorno che nel regolamento del calcio esiste la diciottesima regola, non scritta, quella che richiama il buon senso. Ovvero, nell’occasione incriminata, sarebbe stato opportuno valutare il contesto: si era negli ultimi minuti di un match caratterizzato da grande agonismo, ma senza eccessiva cattiveria, e in quei momenti un finale di gara si può controllare più con la parola che con i cartellini.

Ma questo non era avvenuto già nei precedenti novanta minuti, visto che il signor Pezzuto aveva scelto la strada dell’estrazione di gialli in grande quantità, addirittura nove. Attendiamo dunque domani per la sentenza, sperando che Palumbo debba saltare solo la trasferta di Cittadella e che possa rientrare in casa col Cosenza. La squadra sabato ha mostrato grande carattere contro una squadra indubbiamente molto forte come lo Spezia, e certamente, pur senza un uomo che sinora ha rappresentato un bottino di sette reti e nove assist, ha le qualità per vendere cara la pelle tra cinque giorni al Tombolato. Sarà la seconda volta in stagione senza Palumbo in campo: era già successo col Sudtirol al Braglia a fine 2024, ma la gara fu condizionata non poco dall’espulsione di Cauz (anche quella a dir poco... frettolosa) già nel primo tempo e quindi non può essere considerata un precedente in materia.

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