Pilato, sogni con la valigia: "Vivo da sola, cucino io e voglio godermi i Giochi"

La giovanissima nuotatrice si racconta, dal cambio di città al pass olimpico "Nello sport servono più quote rosa: le allenatrici sono ancora troppo poche".

di GABRIELE TASSI
14 gennaio 2024

"Vivo da sola, cucino e pulisco". Benedetta Pilato si gode la vita da atleta fuorisede e la sicurezza di un pass olimpico già in tasca da qualche mese. A chi le chiede se la lontananza da casa sia trumatica (si è trasferita da Taranto a Torino per allenarsi) risponde: "Pensavo peggio". La sicurezza di chi si è scoperta in vasca nel tempo, e oggi la quasi 19enne del gruppo sportivo della Polizia di stato (giovedì 18 è il suo compleanno) è una delle nuotatrici più forti e più promettenti che ha l’Italia da offrire. In realtà è già una certezza.

Pilato, su quel biglietto per Parigi c’è già scritto il suo nome. Come ha impostato la preparazione in vista dei Giochi?

"Rispetto ad altri atleti credo che il mio sia stato un inizio un po’ incerto visto il trasferimento sotto la Mole, ma ora penso di aver trovato il ritmo. La preparazione delle Olimpiadi sarà in continuità con tutte le altre gare, a cominciare dai Mondiali di Doha (dal 2 al 18 febbraio, ndr)".

E’ più soddisfatta per l’obiettivo centrato o è più in ansia per la difficile prova che l’aspetta a Parigi?

"Prima di tutto c’è una grande soddisfazione. Qualificarsi è un bel risultato con tre mesi di preparazione alle spalle. L’ansia penso che arriverà dopo, quando saremo lì".

Quali sono i suoi obiettivi concreti nei 100 rana a Parigi?

"Al momento l’obiettivo più grande è quello di godermi le Olimpiadi con tranquillità. Ora sono più grande e penso di avere la mentalità giusta per vivere appieno e con più consapevolezza l’esperienza che mi è mancata a Tokio nell’anno del Covid, con quella partenza frettolosa dopo la gara".

Giusto, l’ultima volta i Giochi li avete sperimentati ’a porte chiuse’. Ora ci sarà anche il pubblico a caricarvi.

"Oltre a essere cresciuta sono sicura che a darmi una mano ci si metterà anche il supporto della tifoseria".

Prima delle feste l’abbiamo vista in vasca a Otopeni, per gli Europei in Romania. Sono arrivati un record continentale (nei 50 rana) e record nazionale nei 4x50 misti, se li aspettava?

"Un anno fa avrei probabilmente risposto di no, non avrei mai pensato di poter tornare su quei tempi. Ma piano piano, guadagnando fiducia ho capito che sarei potuto tornare sui miei livelli".

Chi sono i suoi atleti di riferimento, quelli che l’hanno spinta a entrare nel mondo del nuoto?

"Se devo essere sincera nessuno in particolare. Non ho mai seguito molto le gare, ma credo di essermi scoperta in vasca".

Cosa fa quando non si allena nella sua nuova città?

"Ora che son sola cucino e pulisco. Vivo un po’ la vita da fuorisede: a casa nell’ultimo anno sono sempre stata molto occupata a causa dello studio e di un esame di Maturità alle porte".

E la musica? Qualche suo collega la ascolta subito prima di scendere in acqua..

"Non ho questa abitudine, ma la musica resta per me un piacevole passatempo".

Tagliato il traguardo del diploma, a parte il nuoto, cosa vede nel suo futuro?

"Mi sono iscritta all’università, Biologia, una materia che mi ha sempre appassionato anche a scuola, vedremo come andrà".

Come combatte la nostalgia di casa?

"Prima della partenza credevo che sarebbe andata decisamente peggio. Ho trovato un ambiente che mi fa stare tranquilla, ed è quella la cosa più importante. Inoltre riesco a vedere la mia famiglia abbastanza di frequente".

Non le manca nemmeno il cibo di casa?

"Non seguo diete particolari, quindi posso dire di non fare rinunce così importanti"

Diciotto anni, l’età di Maturità e patente. Due obiettivi già conquistati, ha altri traguardi vicini nella sua vita?

"Nell’immediato nulla di particolare. Nel mirino ci sono i Mondiali e le Olimpiadi, con tutto l’anno sportivo che accompagna questi due grandi eventi. Sono molto concentrata su quello".

Proprio in occasione della qualificazione ai Giochi ha lanciato un importante messaggio sulle donne. Nello sport, secondo lei, esiste ancora una disparità di trattamento?

"Credo di no, ma ciò che si nota secondo me è la mancanza di allenatrici donne, sono poche, non solo nel nuoto ma anche nelle altre discipline".

7 - continua

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