Perché Alex Schwazer non può andare alle Olimpiadi 2024

La squalifica per doping è scaduta il 7 luglio, ma il sogno del marciatore azzurro è ormai infranto. La beffa degli standard di qualificazione: il tempo è scaduto

di Redazione Sport
13 luglio 2024

Roma, 13 luglio 2024 – Giochi finiti ancora prima di cominciare, sogno infranto. Il tempo è tiranno con Alex Schwazer, campione olimpico nella 50 chilometri di marcia a Pechino 2008. Nonostante la squalifica di 8 anni per doping sia scaduta lo scorso 7 luglio, non potrà volare a Parigi 2024. L’atleta trentino ci aveva sperato fino a novembre 2023 quando era ospite della casa del Grande Fratello.

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Lì però, negli studi televisivi lo aveva raggiunto la notizia che la Wada (Agenzia mondiale antidoping) non gli avrebbe concesso lo sconto della squalifica inflittagli nel 2016. Troppo tardi per gli standard di qualificazione ai Giochi. Per partecipare alle Olimpiadi infatti gli atleti devono ottenere, entro una certa data, una prestazione minima fissata da World Athletics . Per i 10mila metri, gli eventi combinati, le marce e le staffette, il periodo di qualificazione era compreso tra il 31 dicembre 2022 e il 30 giugno 2024. Siamo dunque fuori tempo massimo. 

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Schwazer incorre per la prima volta in una squalifica nel 2012, quando in seguito a un controllo antidoping viene trovato positivo all’eritropoietina. Il marciatore si congeda dall’Arma dei Carabinieri e non rinnova i contratti con gli sponsor: la squalifica gli costa oltre tre anni di gare dopo la squalifica del Tribunale nazionale antidoping. Lo stesso Alex aveva ammesso le sue colpe.

Ma nel 2016 è risultato di nuovo positivo al doping, a un passo dalle Olimpiadi di Rio, obiettivo sul quale stava lavorando da mesi sotto la guida del Maestro dello Sport Sandro Donati. Dal controllo su una provetta di quasi sei mesi prima - che in un primo momento era risultata negativa - è stata rilevata la presenza, minima, di testosterone. Alex Schwazer ha sempre respinto le accuse di questa seconda squalifica a 8 anni, etichettando le accuse come “false e mostruose”.

Intanto il tribunale di Bolzano ha ancora un procedimento aperto per la revisione del processo, e c'è un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo contro la sentenza del Tas di Losanna che non ha bloccato la squalifica di otto anni.

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