Sei Nazioni oggi a Twickenham (16) contro l’Inghilterra. Missione impossibile. L’Italia sfida la storia
Nel pomeriggio l’Italia del rugby si cimenterà in una “mission impossible” contro l’Inghilterra. Si gioca a Twickenham (ore 16 diretta...

Garbisi conserva la maglia numero 10 come apertura (foto Diego Forti)
Nel pomeriggio l’Italia del rugby si cimenterà in una “mission impossible” contro l’Inghilterra. Si gioca a Twickenham (ore 16 diretta Sky e Rai 2 ) il più iconico e redditizio stadio della palla ovale. Nella casa dei maestri d’Oltremanica si tratta di una sfida che il nostro quindici non può ragionevolmente pensare di vincere, anche se rappresenta una occasione storica per sovvertire i pronostici.
Contro l’Inghilterra non abbiamo mai vinto, giusto un pareggio 15 a 15 a Roma nel 1986 quando ancora gli scontri non avevano valenza di “Caps” ufficiali. Dal 1991 anno in cui, grazie anche alla Coppa del Mondo, gli scontri fra gli Azzurri e il quindici della Rosa hanno acquisito la certificazione di ufficialità abbiamo perso 31 volte su 31. Per rimanere nell’ambito del 6 Nazioni (25 gli scontri diretti sin qui deputati) come detto nessun successo e molte severe lezioni a partire dall’ 80 a 23 al nostro debutto a Twickenham nel Torneo: correva l’anno anno 2001. Ora pensare di battere gli Inglesi nello scontro numero 26 risulta presuntuoso, tuttavia, ricordando il buon 24 a 27 strappato lo scorso anno a Roma con tanto di punto di bonus, un lumicino di speranza lo si può tener acceso.
Farlo oggi a Londra appare comunque difficile anche perché gli uomini di Steve Borthwick dopo un pessimo avvio (sconfitta a Dublino 27 a 22 contro l’Irlanda) non solo si sono ripresi battendo sia pur di misura Francia (26 a 25) e Scozia (16 a 15 ) ma sono tornati in corsa per la vittoria finale specie in virtù della scivolone dell’Irlanda contro la Francia (27 a 42). In tutta onestà per l’ Italia sarebbe già un buon risultato ripetere la performance dello scorso anno all’ Olimpico. Per la sfida odierna Quesada ha rimescolato un po’ le carte e, presumibilmente, la tattica di gioco. Infatti ha rimesso Capuozzo estremo, Varney alla mischia con Vintcent terza centro e Nicotera tallonare dall’inizio. Ovvero ha rivisto la spina dorsale del gioco con il solo Paolo Garbisi rimasto al suo posto come apertura nella verticale dalla prima linea all’estremo. Una sortita inedita, speriamo soprattutto efficace.
Per il resto da annotare il rientro di Ioane e l’innesto da Gallagher nel triangolo allargato. Rimane il problema della conquista sia nei punti di incontro che in touche, ma le forze a disposizione al momento sono queste: vale a dire che Niccolò Cannone, Ruzza e Negri dovranno dare tutto e qualcosa di più.
Diego Forti
Continua a leggere tutte le notizie di sport su