Sinner, missione reale dopo la rivoluzione : "Voglio piena fiducia all’interno del team"
Wimbledon, Jannik chiarisce la scelta di separarsi da Panichi e Badio. "Il timing non è stato il migliore, non so chi prenderà il loro posto"

Jannik Sinner, 23 anni, numero uno del mondo. Dopo l’uscita di scena inattesa agli ottavi a Halle, cerca il riscatto proprio sul massimo palcoscenico di Wimbledon
di Massimo SelleriSi dice che una delle prime caratteristiche che distingue un vero campione da un alteta dotato di unoi smisurato talento sia la capacità di gestire la pressione. Il rischio di "burnout" è sempre dietro l’angolo: in parole povere per non deludere le aspettative si chiede troppo al proprio corpo e alla propria mente e alla ci si ritrova senza energie psicofisiche.
Non ci sono dubbi che la pressione su Jannik Sinner sia altissima. Le due finali perse prima a Roma e poi a Parigi e poi a seguire la precoce eliminazione agli ottavi nel torneo di Halle. Lì qualcosa deve essere successo tanto che dopo quel risultato deludente l’altoatesino ha deciso di licenziare il preparatore atletico Marco Panichi ed il fisioterapista Ulises Badio. La decisione ha lasciato tutti perplessi anche perchè è arrivata alla vigilia di Wimbledon, lo slam britannico che non ha mai visto l’azzurro in semifinale.
"Non c’è una sola ragione specifica per queste modifiche - ha spiegato Sinner -, non è successo niente di eclatante. Abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme. La finale del Roland Garros è stato un traguardo eccezionale, indipendentemente dal risultato. Ma non c’è niente di particolare che possa suscitare così tanto stupore. A volte bisogna prendere una strada dversa. Il timing non è il migliore, ma allo stesso tempo, avendo lavorato tanto, non dovrebbe influire tanto in un torneo speciale come questo. Sono pronto per giocare, mi sto allenando bene. Non ho pensato a chi arriverà, le opzioni sono tante ma non è il momento adatto per pensare a questo".
Resta il fatto che poi Sinner nell’illustrare quali siano le caratteristiche necessarie per lavorare con il suo team, lascia intendere come alla base di questa decisione ci sia un problema di convivenza: "Voglio che ci sia un rapporto di fiducia sia con me che con il resto del team. Mi ispiro molto anche al lavoro di cuoco di mio padre, in cucina bisogna andare d’accordo con le persone per lavorare assieme. Ma ora non ci voglio pensare, devo affrontare un torneo importante".
Siccome a questo livello tutto viene misurato in base ai risultati, se Sinner conquista lo slam, magari prendendosi una rivincita su Carlos Alcaraz, allora ha fatto benissimo, se arriva in finale o comunque in semifinale e poi viene sconfitto sul più bello a tutti resterà il dubbio che le cose sarebbero potute andare meglio se aspettava a cambiare il team ,se si ferma prima ha sbagliato a separarsi, dopo appena 9 mesi di collaborazione, da una coppia che per anni ha lavorato con un carattere forte come quello di Novak Djokovic, portando a casa successi importanti. A questo paradigma non ci sono alternative, anche se l’erba non è la superficie ideale per l’altoatesino. "Mi sto allenando bene sapendo che uno dei problemi principali sia il movimento. Sono fiero di essere qui da numero uno e pronto per giocare a tennis. Mi sento in una condizione mentale ottimale".
La parentesi extrasportiva riguarda il brano pubblicato con Andrea Bocelli. "Nei mesi in cui non ho giocato - conclude Sinner - ho pensato potessi fare un video con Bocelli e ho avuto l’opportunità di conoscerlo. Far parte del video è stato qualcosa di speciale, lui è un artista straordinario". Si tratta di una cosa molto bella che porterò ancora con me, sono onorato di averlo fatto".
Martedì il primo incontro nel derby tutto italiano con Luca Nardi.
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