Super Paolini, altra rimonta capitale
Jasmine parte male e poi batte Stearns 7-5 6-1, domani la finale contro Gauff: "Bellissimo, questo è un sogno"

Jasmine Paolini, 29 anni, è l’ottava volta che arriva alla finale di un torneo Wta
Jasmine Paolini vola in finale grazie al successo contro la statunitense Peyton Stearns. Ieri in semifinale, la toscana ha accusa una partenza a freddo ritrovandosi sotto sull’1-4, poi ha completamente ribaltato l’inerzia dell’incontro vincendo il primo set 7-5 e imponendosi nel secondo per 6-1.
"Sono contentissima – ha spiegato Paolini a fine incontro - È un sogno essere qua, giocare in Italia, avere la possibilità di disputare la finale degli Internazionali a Roma. È pazzesco, sono felicissima: grazie al pubblico che mi sostiene sempre e che mi dà la carica. La partenza è stata in salita, all’inizio ho fatto fatica. Hoi vinto questa partita insieme al pubblico. All’inizio non avevo grandissime sensazioni ma sono molto soddisfatta di come riuscita a girare la partita. È bellissimo far parte del movimento italiano in questo momento con ‘Muso’ e Sinner in semifinale".
Per la tennista toscana quella di domani è l’ottava finale Wta in carriera con l’amanacco che sottolinea come sia diventata la terza italiana in finale a Roma nell’era Open dopo Sara Errani che raggiunse lo stesso obbiettivo undici anni fa. Errani con cuila Paolini giocherà oggi in doppio contro la coppia russa formata da Diana Shnaider e Mirra Andreeva in un incontro che mette in palio il biglietto per la finale in questa categoria.
Tornando alla gara di ieri con questa vittoria la toscana ha esorcizzato il tabù che l’aveva vista non vincere mai due incontri in fila in questi Internazionali d’Italia. Il segnale di una crescita importante per una tennista che dal punto di vista fisico cede qualcosa alle avversarie, gap che riesce a colmare con la determinazione, la tecnica, e una rapidità importante nel movimento con i piedi. Qualità importanti che, unite alla testardaggine, l’anno portata a non mollare anche quando c’era chi sosteneva che non con i suoi 158 centimetri non sarebbe andata da nessuna parte. E, invece, eccola lì ad una vittoria dall’essere incoronata la prima regina di Roma, dato che Raffaella Reggi nel 1985 vinse questi Internazionali sui campi di Taranto.
Questa finale, unita alla semifinale del doppio dimostra anche quanto sia cresciuto il movimento non solo a livello maschile, ma anche in quello femminile e come Paolini non abbia sofferto tecnicamente del passaggio tra Furlan e Marc Lopez come coach.
Un salto di qualità importante che si è visto in questi internazionali. In finale Jas incontrerà domani la stella Usa Coco Gauff, vincitrice ieri della maratona contro Quinwen Zheng (7-6 4-6 7-6) e battuta dalla toscana un mese fa a Stoccarda.
m.s.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su