Basket A2 femminile. Matelica vince il derby. Ancona a mani vuote
Ancona 42 Matelica 66 BASKET GIRLS : Giangrasso, Barbakadze 9, Pierdicca 3, Marinkovic 3, Maroglio 1, Cotellessa, Manizza ne, Streri 6, Pellizzari...

Lisa Andreanelli, giovane regista Lisa Andreanelli di Matelica, ha realizzato 4 punti
Ancona
42
Matelica
66
BASKET GIRLS : Giangrasso, Barbakadze 9, Pierdicca 3, Marinkovic 3, Maroglio 1, Cotellessa, Manizza ne, Streri 6, Pellizzari 10, Marassi, Bona 10, Aizsila ne. All. Piccionne.
HALLEY THUNDER MATELICA: Cabrini 15, Patanè 7, Bonvecchio 5, Celani 10, Zamparini 2, Poggio 8, Gonzalez 10, Sanchez 3, Catarozzo 2, Andreanelli 4, Battellini. All. Sorgentone.
Arbitri: Marianetti di San Giovanni Teatino (Ch) e Correale di Roma.
Parziali: 10-13 19-35 29-52 42-66.
Al PalaScherma il derby marchigiano di serie A2 femminile tra la lanciata Halley Thunder Matelica e un Basket Girls ultimo e in una crisi di risultati senza fine, rispetta il pronostico e vede vincere la squadra più forte. Finisce con un inequivocabile 42-66 dopo un primo quarto in equilibrio nonostante l’esordio tra le doriche della serba Marinkovic, che appena arrivata viene subito lanciata nello starting five: alla fine giocherà 18 minuti segnando 3 punti. Primo quarto in equilibrio: si segna poco ma il vantaggio della squadra viaggiante è minimo (10-13). Break nella prima metà del secondo parziale: la tripla di Cabrini e i canestri di Celani e Bonvecchio portano il vantaggio ospite in doppia cifra (14-26 al 15’). Ancona prova a rimanere incollata con Streri (19-28) ma al riposo il vantaggio del quintetto di coach Sorgentone, in un match dal punteggio basso, è comunque assai solido e pare ormai avere indirizzato il match: 19-35. Il copione non cambia dopo la pausa: Bonvecchio fissa il vantaggio oltre il +20 (23-44 al 25’) e al 30’ si arriva sul 29-52. L’ultimo periodo non cambia l’esito di un match indirizzato a favore delle ospiti già nel secondo parziale: finisce 42-66 dopo tre periodi a senso unico, Matelica può continuare a sognare, per Ancona l’incubo continua.
Andrea Pongetti
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