Finals NBA: Gilgeous-Alexander formato MVP: OKC travolge Indiana e si porta sull'1-1

Il canadese segna altri 34 punti sfondando il muro dei 3000 stagionali e trascina i Thunder al successo per 123-107. La sfida ora si sposta ad Indianapolis

di MATTEO AIROLDI
9 giugno 2025
Gilgeous-Alexander (ANSA)

Gilgeous-Alexander (ANSA)

Oklahoma City (Stati Uniti), 9 giugno 2025 – Pronto riscatto degli Oklahoma City Thunder che, dopo il ko subito in rimonta in gara 1 delle Finals NBA, hanno sconfitto al Paycom Center gli Indiana Pacers con un perentorio 123-107, pareggiando così sull’1-1 la serie che tra pochi giorni si sposterà ad Indianapolis e ottenendo il diciottesimo successo stagionale in venti incontri dopo una sconfitta. Un riscatto passato dalle mani di Shai Gilgeous-Alexander: l’MVP della stagione, dopo i 38 punti messi a referto nel primo atto della serie, si è spinto fino a quota 34 (impreziositi da 8 assist distribuiti ai compagni e 5 rimbalzi catturati), entrando così in un ristrettissimo club di giocatori capaci di sfondare il muro dei 3000 punti stagionali (in passato sono entrati in questo ristretto “club”, tra gli altri, assi del calibro di Michael Jordan, Kobe Bryant, Kareem Abdul-Jabbar e l’ex Olimpia Milano Bob McAdoo) e diventando il primo giocatore debuttante alle finali a segnare 72 punti nei due atti iniziali della serie (Iverson era arrivato a 71 nel 2001). Da soli però, si sa che non si arriva da nessuna parte nella pallacanestro, ed è per questo che per mettere al sicuro il sigillo di stanotte – maturato dopo una gara dallo svolgimento del tutto simile a quella di pochi giorni fa, eccezion fatta per la rimonta finale subita – sono stati fondamentali anche i contributi di Jalen Williams (20 punti, 5 rimbalzi e altrettanti assist distribuiti ai compagni), Chet Holmgren (15 punti e 6 rimbalzi), e Alex Caruso, autore di 20 punti in uscita dalla panchina. Ai Pacers, non è invece bastato un intero quintetto in doppia cifra (Haliburton arrivato a quota 17 e Siakam a 15 ma con un a dir poco negativo 3/11 al tiro), al quale si sono aggiunti Maturin e Mc Connell con 14 e 11 punti segnati in uscita dalla panchina.  

La gara

Dopo un inizio gara abbastanza equilibrato, gli Oklahoma City Thunder hanno alzato i giri del motore chiudendo il quarto con un parziale di 9-0 valso il +6 al suono della sirena di fine frazione (26-20). Parziale che si allargato con il +8 in apertura di secondo quarto con il jumper di Wiggins. Indiana ha quindi cercato di reggere l’urto, ma poi è arrivata una nuova e ancor più poderosa di Gilgeous-Alexander e compagni che dal 33-27 hanno messo a segno un altro super parziale di 19-2 che li ha fatti volare a +23 con ancora 4’48” da giocare nel primo tempo (52-29). Un vero e proprio punto di svolta nella gara, perché Indiana, aiutata dai pochi guizzi di serata di Siakam, ha provato a limitare i danni riportandosi a -12 con un 10-0, ma poi l’elastico del disavanzo si è allungato di nuovo fino alle 18 lunghezze di metà gara (59-41). Un vero e proprio Everest da scalare per la squadra di coach Rick Carlisle, anche perché i Thunder hanno dimostrato di essere riusciti a far tesoro degli errori commessi che hanno portato alla grande rimonta di Indiana in gara 1 e non hanno più tentennato portando a casa una perentoria vittoria.

 

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