Fortitudo, finalmente Della Rosa. Aradori, saluti e tanta amarezza

Basket serie A2 Arriva il leader di Pistoia. Pietro: "Avrei voluto chiudere la carriera con questa maglia"

di FILIPPO MAZZONI
21 giugno 2025
Gianluca Della Rosa, esperto capitano di Pistoia che giocherà a Bologna (Ciamillo)

Gianluca Della Rosa, esperto capitano di Pistoia che giocherà a Bologna (Ciamillo)

C’è chi arriva e c’è chi saluta. E’ una Fortitudo a porte girevoli nel primo giorno quella che affronta il primo giorno d’estate tra novità in arrivo e saluti togliendosi qualche sassolino di tasca. Iniziamo da chi arriva. La Fortitudo cala il tris. Sarto, Benvenuti e adesso Della Rosa.

Gianluca Della Rosa, ex capitano di Pistoia, squadra nella quale è nato e cresciuto, è un nuovo giocatore della Fortitudo. Nato a Pistoia il 20 agosto 1996, playmaker di 180 centimetri, Della Rosa è stato l’autentica bandiera del club toscano di cui ha vestito la canotta per otto stagioni consecutive dal 2017 a oggi, e diventando il capitano dei biancorossi dal 2019.

Cresciuto in una famiglia di cestisti, il fratello maggiore Tommaso è il nuovo allenatore di Pistoia, Gianluca Della Rosa ha anche fatto parte del gruppo nazionale under 19. Fa il suo esordio a 16 anni in A2, poi un biennio in serie B, prima al Don Bosco Livorno poi nel Bottegone. Nell’estate 2015 passa a Rieti. Dopo due anni in A2 con il club laziale torna a Pistoia e da lì non si è mosso più fino alla chiamata di una Fortitudo che, già due anni fa, sotto la guida Caja lo aveva fortemente cercato.

Nelle otto stagioni consecutive con Pistoia è diventato trascinatore e leader tecnico-carismatico di una squadra, contribuendo a riportarla in A nel 2023, ad un ottimo campionato di A, prima dell’ultima difficile annata, soprattutto dal punto di vista economico, che ha visto una stoica Pistoia tornare in A2.

Uno che viene, ma uno che va. Ieri Pietro Aradori saluta, non senza qualche precisazione, i tifosi della Fortitudo. Dopo Bolpin e Sabatini, Aradori è il terzo che se ne va con un po’ di amaro in bocca. Come dice Agatha Christie, "tre indizi fanno una prova", fa un po’ riflettere.

"Non è mai facile salutare. Soprattutto dopo sei stagioni vissute intensamente – sottolinea Aradori nel post ai tifosi – Bologna, per me è casa e la Fortitudo una seconda pelle. Abbiamo condiviso tutto salvezza, retrocessione, gioie, fatiche, delusioni, partite belle e meno belle, ma con la stessa maglia, lo stesso orgoglio. Il mio sogno era chiudere qui la mia carriera, l’ho sempre detto, ma non c’è mai stato un confronto perché la decisione, con tutta probabilità, era già stata presa da un po’. Dispiace, perché dopo sei anni mi sarei aspettato almeno una telefonata. Grazie Fortitudo, grazie popolo biancoblù, siete stati il viaggio più intenso della mia carriera".

Parole chiare per l’ala che potrebbe essere tentata dalle lusinghe di Forlì. Chiusura con la società, come anticipato ieri, dopo la decisione dell’aumento di capitale, Stefano Tedeschi e Matteo Gentilini hanno coperto le quote non sottoscritte da Malaguti e Basciano.

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