Fortitudo, la carica di Caja per il grande salto
Basket A2 Il coach predica sempre un duro lavoro in palestra: nel mirino c’è Brindisi per l’ottavo sigillo di fila

Basket A2 Il coach predica sempre un duro lavoro in palestra: nel mirino c’è Brindisi per l’ottavo sigillo di fila
Certamente il gergo militare utilizzato da coach Attilio Caja (nella foto) nel post partita di domenica ("Ci vogliono soldati sempre pronti", "La guerra non si fa così", "Ogni partita è una battaglia e nessuno regala niente") è lo specchio dell’abnegazione richiesta per gli obiettivi di questa piazza. Obiettivi che, senza troppo girarci attorno, sono stati ribaditi a novembre dopo il ritorno del tecnico pavese, il quale si è dato fino alla prossima stagione per prendersi la massima serie dopo un triennio di cadetteria. Facendo senz’altro felice anche il coach di Vigevano Lorenzo Pansa, che, sempre domenica sera, non ha risparmiato una frecciatina a Caja dopo le recenti frizioni fra i due: "Onestamente hanno tutto per fare il salto di categoria, coronando anche una carriera quarantennale di coach Caja, con il primo titolo vinto". Attriti a parte, i numeri della Effe raccontano solo parzialmente lo stato dell’arte di una squadra incerottata, non sempre costante, magari non sempre brillante, ma senz’altro in grande ascesa visto il trend di 7 vittorie consecutive (12-14 il record dal ritorno di Caja a oggi) senza due pedine chiave come Gabriel e Sabatini e una classifica che fa gola.
Specie considerando il calendario da qui alla fine della stagione regolare: la Effe (sesta), deve ancora affrontare sul parquet del PalaDozza Rieti (quinta), Cividale (terza) e Rimini (seconda), oltre alla trasferta clou contro Udine (prima), tutti appuntamenti che potrebbero rovesciare le sorti del campionato.
Ma la strada è certamente ancora lunga e la squadra, tornata ad allenarsi oggi in vista della trasferta di domenica a Brindisi, dovrà fare i conti con le recenti strigliate di Caja in termini di mentalità e consacrazione del lavoro personale, a partire da quello in palestra.
Di buono ci sono le crescite esponenziali di Vencato, migliore per valutazione nella gara contro Vigevano e con Fantinelli più in ombra che in luce, e di Aradori, nella veste di sesto uomo di gran lusso in vista del rush finale della stagione. Ma il tecnico chiede qualcosa in più ad alcuni. Anche -parole sue- di camminare sui carboni ardenti.
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