Peppe Poeta guida Brescia alla finale scudetto contro Virtus Bologna

Peppe Poeta porta Brescia alla finale scudetto contro Virtus Bologna, un'impresa straordinaria nel basket italiano.

di ALESSANDRO LUIGI MAGGI
9 giugno 2025
Giuseppe Poeta, 39 anni, da giocatore vanta 69 presenze. con l’Italia: è stato capitano della Virtus che ora affronta da tecnico

Giuseppe Poeta, 39 anni, da giocatore vanta 69 presenze. con l’Italia: è stato capitano della Virtus che ora affronta da tecnico

Peppe Poeta, al primo anno da capoallenatore, ha travolto tutto e tutti. Primo posto in classifica alla fine del girone di andata, secondo nella votazione per il coach dell’anno, ora finale scudetto. Da giovedì, contro la Virtus Bologna, ci sarà la sua Brescia. Un risultato incredibile, non tanto per la qualificazione in sé, quanto per il modo con cui vi siete liberati di una squadra come Trapani.

"Onestamente siamo davvero contentitissimi. Ho detto subito ai ragazzi che devono essere orgogliosi: è stata un’impresa contro una avversaria forte, atletica, in fiducia. Batterla tre volte è qualcosa di speciale. E’ stato un 3-0 finto, va detto, perchè arrivato dopo gare molto combattute. I ragazzi se la sono meritata"

Ad inizio stagione c’era un po’ di scetticismo intorno a Brescia dopo il mercato estivo. Peppe Poeta ci ha sempre creduto?

"Assolutamente sì. Avevo grandissima fiducia nei giocatori che erano rimasti, li conoscevo bene, e quelli che siamo andati a prendere erano le mie prime scelte. Certo, tutto è andato oltre ogni più rosea aspettativa, una cosa è firmare il giocatore che si vuole, un’altra è che si incastri umanamente e tecnicamente con gli altri".

Torniamo indietro negli anni. Tre estati fa Peppe Poeta non aveva ancora deciso cosa fare da grande. Come arrivò l’occasione Olimpia Milano, e Nazionale, da assistente?

"Il passaggio in panchina è venuto tutto molto naturalmente, dopo la chiamata di Ettore e la proposta di Gianmarco. Quello di assistente mi pareva un ruolo perfetto, in un anno mi sono innamorato di tutte le sfaccettature".

Oggi il ruolo di allenatore è vissuto con esasperazione. Peppe Poeta ha sempre il sorriso sulle labbra.

"Non posso allenare diversamente da come sono di carattere. Ci sono mille strade per arrivare a Roma. Nel calcio Ancelotti vince in un modo, Conte in un altro...".

Ma lei si arrabbia mai?

"Una o due volte in tutto l’anno. Mi capita davvero di rado, anche perchè poi ci sto male. Faccio fatica".

E anche con gli arbitri ha un atteggiamento diverso...

"La classe italiana è di alto livello. Non vedo nessun vantaggio a rompergli le scatole, è un lavoro già difficile. Da giocatore avrò preso un tecnico in tutta la carriera. Forse...".

Meglio confrontarsi. Con gli arbitri e con la squadra.

"Tre punti fermi, entusiasmo, impegno e tolleranza. Ovvero tollerare i difetti dei compagni per esaltarne i pregi".

Ora la Virtus Bologna di Dusko Ivanovic, reduce dal 3-1 a Milano.

"Una squadra che ha una chiara identità difensiva, molto fisica, che ha un’anima molto forte, ci vorrà un’impresa per provare a dargli fastidio".

Per Amedeo Della Valle e Miro Bilan una delle più grandi occasioni della loro carriera.

"Sono giocatori di un’intelligenza pazzesca. L’amore verso il gioco li fa essere due campioni assoluti. Un onore per me iniziare con loro. Ora sono connessi e concentrati dopo un grande playoff".

Dietro a voi, un grande proprietario.

"Si parla troppo poco di Mauro Ferrari. E’ il vero artefice di questa favola perchè si fa sentire, perché ci coccola, perché ha coraggio, perchè crede nelle sue scelte e le porta avanti. Ha un innato sesto senso, onestamente tanti meriti sono anche suoi".

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