Serie A, la Virtus Bologna batte Venezia 86-84 e vola in semifinale

Sotto di 9 lunghezze a poco più di 5' dalla fine, i bianconeri si sono aggrappati a Toko Shengelia (recuperato in extremis) e Matt Morgan per imporsi e chiudere la serie sul 3-2

di MATTEO AIROLDI
27 maggio 2025
Segafredo Virtus Bologna - Umana Reyer Venezia 86-84

Segafredo Virtus Bologna - Umana Reyer Venezia 86-84

Bologna, 27 maggio 2025 – La Virtus Segafredo Bologna è la squadra che chiude il quadro delle semifinali scudetto del campionato di Serie A di basket, dove i bianconeri affronteranno l’eterna rivale EA7 Emporio Armani Milano. I felsinei si sono infatti presi gara 5 dei quarti di finale piegando 86-84 l’Umana Reyer Venezia. Un successo arrivato al culmine di una partita equilibratissima e altrettanto ricca di emozioni e colpi di scena, che i lagunari sembravano aver in pugno dopo aver allungato a +9 a inizio quarto quarto con un parziale confezionato da Casarin e Tessitori. Nel momento di massima difficoltà, però, la Virtus ha tirato fuori tutto il suo orgoglio e, aggrappandosi ai canestri di Matt Morgan e Toko Shengelia (recuperato in extremis dopo il trauma cranico rimediato in gara 3), si è definitivamente presa l’inerzia del match e il passaggio in semifinale. Una semifinale su cui c’è anche la firma decisiva di Daniel Hackett, miglior realizzatore dei suoi con 21 punti. A Venezia non sono invece bastati i 18 punti di Jordan Parks, i 16 di Tyler Ennis e gli 11 con 6 rimbalzi di Mfiondu Kabengele che allo scadere ha anche fallito la tripla della vittoria.  

La gara

Gara da subito frizzante, che vede la Reyer partire forte sull’asse Wiltjer-Kabengele (0-5) e la Virtus replicare con prontezza grazie a Cordinier e Hackett (14-12 dopo poco più di 5’). Dopo aver messo la freccia del sorpasso, i bianconeri, puntando su una difesa decisamente efficace, prendono fiducia e tentano anche il mini-allungo conquistando due possessi di vantaggio sulla tripla di Pajola, che ha costretto coach Spahija a rifugiarsi in un timeout (22-17). Un minuto di sospensione che sortisce gli effetti sperati dal coach croato, perché gli ospiti reggono l’urto chiudendo il quarto con il 4-0 del -1 (22-21). Dopo una frazione d’apertura giocata a cento all’ora, i ritmi si abbassano fisiologicamente e le difese salgono ulteriormente di colpi (bonus falli speso da entrambe in meno di 4’) facendo di conseguenza perdere fluidità agli attacchi come testimoniato dal 7-7 di parziale dopo 6’ di seconda frazione. I punteggi restano quindi bassi e il testa a testa piuttosto serrato fino al rettilineo finale del primo tempo, che premia la Virtus capace di rientrare negli spogliatoi a +2 (41-39) dopo il botta e risposta dall’arco tra Pajola e Munford. Al ritorno sul parquet è la Reyer a mostrare un piglio più energico grazie a un Kabengele incisivo sia in area che da oltre l’arco (45-48). Ci prova Hackett, con cinque punti di fila nel momento di appannamento, a provare a dare la scossa ai bianconeri, ma dall’altra parte si accende anche Parks che scalda la mano dall’arco e riporta avanti gli ospiti che poi allungano a +6 sul gioco da tre punti di Tessitori a 2’53” dall’ultimo mini-intervallo (57-63). La Segafredo incassa e ha la forza mentale di replicare immediatamente con il 5-0 messo a segno grazie alla tripla di Pajola e ai liberi di Morgan, che spiana la strada alla volata finale di un terzo quarto che si chiude in perfetta parità grazie alla tripla del 65-65 mandata a bersaglio da Clyburn. A inizio quarto quarto è la la Reyer ad alzare i giri del motore in maniera esponenziale, tenendo la Virtus a soli due punti segnati in 3’33 e ne segnandone nove con Casarin e Tessitori che propiziano il +9 esterno a poco più di 5’ dalla fine (67-76). Ivanovic decide allora di rifugiarsi in un timeout e digiocarsi anche la Shengelia (recuperato in extremis ed evidentemente a mezzo servizio). La scossa attesa arriva e a darla per primo è Morgan che si carica l’attacco della Segafredo sulle spalle e con due bombe ravvicinate la riporta a -2 a 2’50” dalla fine. L’inerzia sembra nuovamente capovolgersi con Hackett che manca la tripla del sorpasso e Shengelia che converte i liberi della parità a quota 78. Il finale di gara diventa così un testa a testa mozzafiato. Ennis segna il gioco da tre punti del nuovo più tre lagunare e Hackett replica con un’altra magia: quattro punti che suggellano il nuovo vantaggio bolognese. C’è ancora l’ex Napoli Ennis a riportare in testa la Reyer (82-84 a 1’30” dalla fine) che poi però perde Munford per cinque falli. Shengelia non ci sta e nel momento chiave segna i quattro punti del controsorpasso dei bianconeri (86-84). Un vantaggio che gli uomini di Ivanovic riescono a tenersi stretto fino alla sirena che consegna loro il pass per la semifinale, perché l’Umana fallisce per due volte dall’arco i colpi del definitivo sorpasso.

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