Basket, impresa di Trento: i bianconeri battono Milano 79-63 e vincono la loro prima Coppa Italia

La Dolomiti Energia Trento realizza il sogno. Super prestazione di Quinn Ellis, MVP del Final Eight 2025

di MATTEO AIROLDI
16 febbraio 2025
Quinn Ellis nella partita EA7 Emporio Armani Olimpia Milano-Dolomiti Energia Trentino Trento

Quinn Ellis nella partita EA7 Emporio Armani Olimpia Milano-Dolomiti Energia Trentino Trento

Torino, 16 febbraio 2025 – La Dolomiti Energia Trento compie una straordinaria impresa e, dopo aver eliminato Reggio Emilia e Trieste, batte l’EA7 Emporio Armani Milano 79-63 alzando al cielo la prima Coppa Italia della sua storia.

La formazione di coach Paolo Galbiati – al secondo successo personale nella competizione dopo quello ottenuto al suo esordio in panchina con Torino – ha messo a segno un vero e proprio capolavoro, sovrastando Milano sul piano dell’intensità (49-43 il computo dei rimbalzi) e facendosi trascinare da Jordan Ford, assoluto MVP della finale con 23 punti messi a referto.

A dargli man forte ci hanno pensato Anthony Lamb con 12 punti e Quinn Ellis, nominato miglior giocatore della manifestazione torinese dopo aver chiuso la finale con un bottino di 14 punti. I bianconeri sono partiti fortissimo, hanno saputo resistere al rientro di Milano e hanno ben presto ripreso il controllo del match per poi assestare il colpo del ko tra terzo e quarto quarto, quando si sono definitivamente sgretolate le speranze dell’Olimpia (al secondo ko in finale di Coppa Italia dopo quello dello scorso anno contro Napoli), che oggi si è affidata troppo alle individualità (tra i biancorossi si salva solo Mirotic con 20 punti all'attivo) senza trovare risposte positive ed è incappata in una vera e propria serata da dimenticare al tiro (43% da due e addirittura 1/21 nel tiro da tre).  

La cronaca della gara

La Dolomiti Energia prova a sorprendere Milano partendo con le marce alte: i bianconeri impostano un ritmo di gara frizzante, colpendo con un ispiratissimo Ellis che traccia la rotta verso il 13-4 (arrivato al culmine di un 11-0) che costringe coach Messina a chiamare un timeout riordinare le idee di una Milano poco fluida in attacco e che fatica a trovare le chiavi per aggirare i cambi sistematici della difesa trentina. In uscita dal minuto di sospensione, il coach milanese rivoluziona il quintetto e trova le risposte auspicate perché l’Olimpia cambia passo: il gioco da tre punti di Shields lancia, infatti, un contropaziale biancorosso di 10-0 suggellato dai liberi di Mirotic e Dimitrijevic. L’ultima parola del primo quarto spetta però Myles Cale che a cronometro fermo fissa il punteggio sul 15-14 bianconero. Ellis e Lamb – che prova a sbloccare la Dolomiti Energia dall’arco dopo l’1/7 iniziale) allungano l’elastico del vantaggio in favore degli uomini di Galbiati a quattro lunghezze in avvio di seconda frazione, ma questa volta la replica milanese è immediata e porta le firme di LeDay e Bolmaro, i quali riportano il punteggio in perfetto equilibrio (20-20) e innescano un botta e risposta che porta a sorpassi e controsorpassi fino allo spicchio finale di primo tempo, in cui l’attacco di Milano – anch’essa in difficoltà da oltre l’arco dei 6.75 metri come dimostra l’1/9 da tre nei primi 20’ – torna ad impaludarsi al cospetto della fisicità della retroguardia di Trento, la quale chiude in crescendo grazie a Ford, Lamb e al canestro a fil di sirena di Zukauskas che manda i bianconeri negli spogliatoi a +7 (38-31). Al ritorno sul parquet, la squadra di coach Galbiati, la quale tocca anche il +9, continua a mettere grande energia per imbrigliare l’attacco di una Milano che per riemergere dalle sabbie mobili deve aggrapparsi a Shields e LeDay, i quali confezionano il -2 che sembra riaprire completamente i giochi. Di diverso avviso Cale, Ford, Zukauskas e Cale che, assieme a una difesa che toglie fluidità a Milano, confezionano il nuovo massimo vantaggio dell'Aquila – rimasta nel frattempo orfana di Forray, uscito per cinque falli –, che riprende quota ed entra nei 10’ finali sul +11 (59-48). Il colpo di Trento prende poi sempre più corpo in avvio di quarta frazione quando prima Ford e poi Ellis colpiscono dall’arco per il 67-50 che obbliga Milano all’ennesimo timeout: messa con le spalle al muro, l’EA7 si aggrappa alla difesa e a Mirotic per cercare di risalire la china ma non riesce a spingersi oltre il -9 perché dall’altra parte ci sono Niang e Cale che permettono a Trento di allungare le mani su una storica coppa.

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