Una dura lezione americana L’Italia esce, ma è già grande
Mondiali, quarti senza storia: gli Usa vincono di 37 punti. La nostra cavalcata fermata anche dalla sfortuna

BASKET
di Alessandro Gallo
Il sogno azzurro, di conquistare una semifinale mondiale, dopo le esperienze del 1970 a Lubiana e del 1978, proprio a Manila, dura poco più di quattro minuti.
Contro gli Stati Uniti, diversi e più concentrati di quelli che avevano ceduto alla Lituania con un primo quarto da dimenticare (31-12 per i baltici), non c’è mai partita. Più fisici, più tosti e fondamentalmente più forti gli americani che, giustamente, non fanno sconti agli azzurri.
L’Italia non parte male, trova il primo vantaggio sul 6-4 (tripla di Tonut) e un secondo, 8-7, sempre con un canestro della guardia di Milano. Poi, però, c’è spazio solo per i ragazzi di Steve Kerr che, intendiamoci, non hanno nulla a che spartire con i vecchi Dream Team, per classe, talento e anche signorilità.
L’Italia non ha la forza di reggere l’urto: paga in difesa dove la zona spesso si espone alle triple avversarie. E in attacco non trova mai la quadra: perché l’Italia dipende dal tiro dalla lunga distanza e quando si mettono in fila tanti errori, si fa poi fatica a trovare spazio sotto canestro.
In semifinale, dunque, gli States, con l’Italia costretta ad affrontare le gare per i piazzamenti che vanno dal quinto all’ottavo, giocando domani, alle 10,45, con la perdente del confronto tra la Germania e la Lettonia, allenata dall’italiano Luca Banchi.
Si diceva della differenza tra i vecchi Dream Team e questa selezione a stelle e strisce. Questione di talento, ma anche di stile. Che gli Usa spingessero sempre e comunque sull’acceleratore è sacrosanto. Che qualche giocatore (Bridges, ma non solo) si prendesse gioco degli avversari e della panchina azzurra assolutamente no. Forti sì, ma nemmeno parenti di chi, come Michael Jordan, Larry Bird, Magic Jonhson, LeBron James e Kobe Bryant li ha preceduti con ben altro rendimento e comportamento.
"Siamo amareggiati e dispiaciuti – dice il ct Pozzecco –. La sfortuna ha voluto che da primi nel girone ci siano capitati subiti gli Stati Uniti nei quarti. Rimane però che siamo entrati nel gruppo delle prime otto del modo e che questi ragazzi sono stati fantastici. Dobbiamo essere orgogliosi di questa squadra che farà di tutto per chiudere al meglio il Mondiale in queste due partite. Lo voglio ripetere: questa squadra ha un presente e un futuro".
E capitan Datome che si ritirerà dopo la rassegna iridata? "Gli Stati Uniti hanno atletismo e fisicità incredibile. Se poi non riesci a fare canestro da fuori, allora non te la puoi neanche giocare. Non eravamo favoriti, ma fa comunque male. Non cambia la mia opinione, però, su questa nazionale: orgoglioso e felice di far parte di questo gruppo".
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