La Virtus del futuro? Da Shengelia a Belinelli, sta per cambiare tutto
Dopo la conquista dello scudetto, si apre una fase di profondo rinnovamento per il club di Zanetti. Chi resta, chi parte e chi è candidato ad arrivare agli ordini di coach Ivanovic
Bologna, 17 giugno 2025 – E adesso? Dopo la conquista del tricolore si guarda avanti, con il cuore che batte per Achi Polonara. La Virtus che verrà sarà profondamente diversa da quella che l’ha preceduta. Anche se il presidente, resta lo stesso, Massimo Zanetti, così come il coach, Dusko Ivanovic.

Non dovrebbe cambiare aria nemmeno Paolo Ronci che, dall’inizio dell’anno (solare), ha assunto il ruolo di direttore generale della Virtus. Al suo posto anche Marco Comellini, amministratore delegato del club e Giuseppe Sermasi, il vice presidente della società, che sta seguendo da vicino i lavori alla Fiera dove, dal novembre del prossimo anno, ci sarà il nuovo impianto.
Il progetto è ambizioso - si parla anche di un campo di allenamento e degli uffici - e le garanzie sulle date di consegna sono legate ad altri eventi. Nel 2026 ci sarà la Coppa Davis, senza dimenticare l’Eima.
Ma ci sono tanti elementi che cambieranno aria. Toko Shengelia – lo sancisce ufficialmente Zanetti nel post partita – andrà a Barcellona. Il georgiano a Bologna è stato bene vivendo tre anni importanti. Ma le offerte dei catalani, probabilmente l’ultimo contratto straordinario di una carriera eccezionale, sono di quelle alle quali è impossibile dire no. Toko, però, non solo ha fatto il massimo per la V nera, forse ha fatto anche qualcosa di più. Pensiamo a gara-cinque, con Venezia. Virtus a un passo dall’eliminazione clamorosa. Toko è in panchina con un trauma cranico che gli ha impedito di giocare gara-quattro. Sulla carta non potrebbe esserci nemmeno nella bella. Ma a cinque minuti dalla fine la Virtus è sotto di nove, 67-76. Basta l’ingresso di Toko per ribaltare gli equilibri: straordinario.
Toko a Barcellona e Cordinier? Isaia, che ha messo in difficoltà, ai Giochi di Parigi, il ‘Dream Team’, vuole provare la sua strada nella Nba. Difficile fermarlo. Chi può lasciare, per raggiunti limiti di età è il capitano, Marco Belinelli. Lui non ha ancora ufficializzato, ma il presidente Zanetti anticipa: “Smetterà”. Una carriera straordinaria. Il primo e unico italiano capace di vincere un titolo Nba. Poi il ritorno nella Virtus, dove aveva iniziato la carriera, due scudetti, un’EuroCup e tre Supercoppe. Il congedo più bello.
Che il budget sarà più basso, tra pochi mesi, non è un segreto per nessuno. Si parla di 9-10 milioni. Pochi se paragonati alle cifre faraoniche dell’Olimpia Milano, sufficienti comunque per una squadra di qualità. Detto che Zizic, Pajola, Hackett, Diouf e Akele hanno già il contratto, bisognerà valutare Morgan (resterà) e Clyburn (dubbi). E magari fare una valutazione complessiva su Brandon Taylor.
In entrata, nel frattempo, dovrebbero esserci due azzurri del calibro di Saliou Niang, visto all’opera a Trento e Gabriele Procida, in uscita dall’Alba Berlino. Attenzione anche a Davide Casarin, che uscirà da Venezia e Derrick Alston Junior, che arriva dalla Spagna
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