L’analisi del capitano del Grande Slam bianconero conquistato nel 2001: "Credo che i problemi ci fossero già». Abbio: "C’erano delle situazioni non risolte. Dispiace molto per Sergio e la mia squadra»

"All’inizio ero incredulo. Ma rielaborando tutto dico. che c’erano le avvisaglie. per un epilogo così".

di ALESSANDRO GALLO -
16 settembre 2023
Abbio: "C’erano delle situazioni non risolte. Dispiace molto per Sergio e la mia squadra"
Abbio: "C’erano delle situazioni non risolte. Dispiace molto per Sergio e la mia squadra"

Cinquantadue anni, capitano del Grande Slam bianconero (2001) e dell’ultima Eurolega conquistata dalla Virtus (e da una squadra italiana), Alessandro Abbio oggi si definisce ‘basito’. La notizia dell’esonero di Sergio Scariolo l’ha colto di sorpresa.

Abbio, il suo pensiero?

"Beh, in mattinata ho ricevuto diversi messaggi di tanti amici".

Cosa dicevano questi messaggi?

"La Virtus ha esonerato Scariolo".

E lei?

"All’inizio sono rimasto sorpreso, incredulo. Poi mi sono reso conto che era tutto vero. Credo che non si tratti di un fulmine a ciel sereno".

Perché?

"Non conosco tutta la vicenda e non ho seguito la conferenza di Sergio dell’altro giorno. Però avevo rivisto con attenzione quella di fine campionato".

E che idea si era fatto?

"Ero rimasto spiazzato. Mi pareva ci fossero delle contraddizioni. Poi, però, si è andati avanti".

Fino a ieri mattina.

"Se mi passate il termine, una bomba. L’esonero di un allenatore non è mai banale. Se poi tocca a Scariolo e alla Virtus tutto viene amplificato. Mi spiace, mi spiace per tutti".

Per chi in particolare?

"Per Sergio, per la sua storia. Perché i successi parlano per lui. E mi spiace per la mia Virtus, perché viene presa una decisione a ridosso dell’inizio della stagione. Credo però…".

Dica.

"Ripeto, non ho seguito l’ultima conferenza di Sergio, che avrebbe portato poi alla decisione del club di esonerarlo. Credo che i problemi non siano sorti solo all’ultimo momento. Ma ci fossero delle situazioni non risolte".

Come se tecnico e società non si parlassero?

"No, questo no. Ma ci sono tanti piccoli aspetti che possono aver portato a questo scossone. Penso al discorso, affrontato da Scariolo prima dell’estate, del ridimensionamento o alla vicenda Lundberg. La somma di tutti questi aspetti ha portato alla separazione tra le due strade".

Ora arriva Banchi.

"Che ha chiuso un ottimo Mondiale alla guida della Lettonia. Un eccellente sostituto. Stiamo parlando della panchina della Virtus … ".

E quindi?

"Di una società che ha storia, blasone, ambizioni. Tutti i migliori allenatori, almeno quelli liberi da contratto o da vincoli, saranno sempre avvicinati dalla Virtus. O forse saranno loro a farsi vivi. Stiamo parlando della Virtus".

Che ha cambiato alcuni giocatori, ma resta la candidata principale, con Milano, per finale scudetto.

"Già, l’epilogo delle ultime tre annate. La Virtus vinse un po’ a sorpresa, ma con pieno merito, nel 2021. Poi due anni per Milano. Speriamo che l’aria cambi".

Si dice che la Virtus, costruita così, possa avere più chance in Eurolega.

"So che l’Eurolega porta via tante energie, perché è un campionato parallelo. Vedremo quello che sapranno portare i nuovi".

Che sono Polonara, Mascolo, Cacok, Dunston, Smith e Dobric.

"Non li conosco tutti. Ma, adesso parla il tifoso Abbio, spero che la Virtus abbia tutte le possibilità per restare al vertice. E non ho dubbi che il sostegno dei tifosi non verrà mai meno. Ci sono stati, se torniamo molto indietro, annate non esaltanti. Però…".

Però?

"E’ passato Scariolo, passeranno altri. E’ toccato anche a me. Sono certo che se si dovessero ascoltare tutti colori che sono transitati da Bologna sarebbero concordi nel dare la stessa risposta".

Quale?

"Bologna è il posto giusto per fare pallacanestro. La Virtus è un top club: quindi ci sono le premesse per fare bene. Sempre".

E l’esonero di don Sergio?

"E’ un momento particolare. Ora sembra difficile da spiegare, magari lo capiremo più avanti".

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