L’incompiuta La Virtus si butta ancora via
I padroni di casa toccano anche il +15, ma negli ultimi sette minuti non riescono più a trovare il canestro. Così Parigi vola

Rayjon Tucker ha disputato una partita energica: proprio una sua tripla ha dato l’ultimo vantaggio consistente alla Virtus sul 72-60 (Schicchi)
Virtus Bologna 77 Parigi 83
SEGAFREDO : Hackett, Cordinier 15, Holiday 3, Shengelia 17, Grazulis 7, Pajola 2, Polonara 3, Morgan 4, Tucker 14, Diouf 4, Belinelli 8, Akele ne. All. Ivanovic.
PARIGI: Shorts 16, Malcom 7, Ward 7, Jantunen 13, Hayes 2, Hifi 23, Cavaliere, Hommes, Ouattara 3, Lo 5, Kratzer, Sy 7. All. Splitter.
Arbitri: Ryzhyk, Jovcic, Kowalski.
Note: parziali 25-17; 46-35; 64-58. Tiri da due: Virtus 23/39; Parigi 18/25. Tiri da tre: 8/24; 11/37. Tiri liberi: 7/10; 14/15, Rimbalzi: 34; 34.
Come tante, troppe volte, in questa stagione, la Virtus si pianta e lascia spazio alla fisicità degli avversari. Vero è che i bianconeri non hanno più nulla da chiedere all’Eurolega di questa stagione, ma vincere regala sorrisi, fiducia e autostima.
La Virtus, invece, mastica amaro, dopo aver accarezzato l’idea di stoppare i francesi. Una tripla di Tucker dà ancora un vantaggio consistente alla Virtus: 72-60 quando mancano 7’26’’. Ma lì, appunto, la Virtus si pianta. Il canestro si fa piccolo piccolo, tenere i francesi con i loro ritmi frenetici, persino schizofrenici, diventa impossibile. Un canestro di Hifi chiude un parziale di 0-13 che vale il 72-73. Due punti di Grazulis (assist di Belinelli) danno l’ultimo vantaggio ai padroni di casa, 74-73. Per dirla tutta, sul 74-77, c’è un canestro di Cordinier che ha pure l’addizionale. Ma Isaia, inutile tirargli la croce addosso, sbaglia il personale, si resta suyl 76-77, e Parigi scappa.
E prima? Ci sono Massimo Zanetti e Carlo Gherardi. Forse un segnale per il futuro, dal momento che proprio ieri è partito il nuovo corso bianconero e, nelle ultime uscite, Gherardi, che ha il 45 per cento delle quote societarie, non s’era visto. Si rivedono quasi uno di fianco all’altro e si vede una Virtus che avrebbe voglia di prendersi una vittoria, per dimostrare di valere l’Eurolega anche per il futuro. Si vede, per la prima volta in quintetto, Justin Holiday, il più osservato, anche durante il riscaldamento, perché la curiosità di vedere all’opera uno che ha vinto l’anello con Golden State è forte.
E partono forte i francesi che si portano sul 2-9 costringendo Ivanovic a chiedere un timeout. Splitter ha una gestione abbastanza schizofrenica, cambiando persino un intero quintetto. Ivanovic si affida al totem Shengelia, cercando di circondarlo di elementi pronti. Il risultato, solo per 33 minuti, gli dà ragione. Domani si torna in campo a Tortona, poi, da mercoledì, la Coppa Italia a Torino con la madre di tutte le partite, la sfida con Milano.
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