Lo schema Banchi. Sorrisi e pazienza, ecco la nuova Virtus
Basket serie A Il tecnico ha attuato una rivoluzione morbida. Dopo la Supercoppa comincerà a lavorare più a fondo.

Luca Banchi ringrazia i giocatori della Virtus per come lo hanno accolto e accettato, e allo stesso tempo per bocca del capitano Marco Belinelli e di Toko Shengelia la squadra ringrazia il nuovo coach per quello che lui ha trasmesso dentro e fuori dal campo nei giorni che hanno preceduto la final four di Supercoppa a Brescia.
Pur rispettando le responsabilità di ciascuno la relazione è simmetrica. Per quello che si può percepire da uno schermo, la stessa dinamica si era instaurata durante i mondiali delle Filippine, quando guidando la Lettonia è arrivato quinto, un piazzamento che gli è valso il titolo di miglior tecnico della competizione iridata.
Questo risultato è stato giudicato straordinario anche perché all’interno del gruppo vi erano ben sei atleti che durante la stagione militavano in club di secondo livello, mentre solo uno calcava i parquet della Nba e un altro quelli dell’Eurolega.
Lo stato d’animo della serenità è una delle dimensioni che Banchi ha trasmesso alla squadra.
Dopo l’esonero lampo di Sergio Scariolo non era così peregrina l’idea che i giocatori aggiungessero alla pressione di disputare una gara secca con Milano, quella di dover dimostrare che le critiche ricevute non erano motivate.
Al contrario i bianconeri hanno giocato con la convinzione tipica delle grandi squadre non pensando agli errori commessi, ma cercando di rimediare ad essi. Siccome la serenità è uno dei principali indici della fiducia, al coach grossetano è bastato essere tranquillo per dimostrare ai suoi giocatori che era convinto dei loro mezzi.
Dalle parti del centro di Brescia circola un aneddoto sul tecnico della Segafredo. Venerdì sera Banchi sarebbe stato visto insieme con il ct della Finlandia Lassi Tuovi, che sarà il suo vice se riuscirà a superare alcuni ostacoli burocratici, in una birreria. Incuriositi i tifosi della Leonessa gli avrebbero chiesto come mai era lì vista la sfida il giorno successivo contro l’Olimpia e la sua risposta sarebbe stata che i suoi ragazzi erano uniti e tosti e questo lo faceva stare sereno.
Difficile dire quanto sia colorito questo racconto quello che si può dire è che poi la V nera lo ha fatto effettivamente stare sereno. Probabilmente domenica a Scafati si vedrà qualche aspetto in più della nuova identità tecnica che Banchi vuole dare alla squadra.
Per il momento si può parlare solo di gerarchie, con Isaia Cordinier che parte nel quintetto titolare e con una sorta di staffetta nel ruolo di centro. Guardando ai singoli, una delle prime cose da fare è far ritrovare un tiro da tre efficace ad Achille Polonara. Ci vorrà pazienza, quella di cui sembra essere ben dotato il nuovo tecnico della Virtus.
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