Massimo Zanetti acquisisce il controllo totale della Virtus Bologna
A Gherardi 5,8 milioni per rilevare le quote. II gruppo Cribis: “Raggiunto l’obiettivo della stabilizzazione finanziaria, abbiamo concretizzato le opzioni di uscita previste in origine”

Zanetti diventa l'unico proprietario della Virtus Bologna, puntando a un futuro solido in Eurolega.
Bologna, 14 giugno 2025 – "Un uomo solo al comando". Nelle leggendarie radiocronache del ciclismo degli anni Cinquanta, quell’uomo era Fausto Coppi. Utilizzando la stessa immagine, anche se la sua maglia non è biancoceleste (come quella del Campionissimo), ma bianconera, si potrebbe dire che la Virtus ha un uomo solo al comando. E il suo nome è Massimo Zanetti. L’accostamento con il ciclismo non dovrebbe dispiacere più di tanto a Zanetti che, oltre a possedere la Virtus, per anni si è dato da fare, come sponsor, anche nel mondo delle due ruote. Vero che Zanetti comandava anche prima, ma da ieri tornerà a farlo praticamente da solo. Il patron bianconero aveva la maggioranza delle azioni. Il resto, a parte la quota della Fondazione Virtus di cui è presidente Daniele Fornaciari, era riconducibile a Carlo Gherardi e al gruppo Cribis. Perché parliamo al passato? Perché da ieri, in uno studio notarile, Zanetti e il suo staff hanno rilevato per intero il pacchetto azionario che faceva capo a Gherardi. Una spesa di 5,8 milioni di euro, per diventare il numero uno assoluto. Una cordata di imprenditori bolognesi avrebbe sondato il terreno per l’acquisto, ricevendo però un no.
Il gruppo Cribis affida a un comunicato il proprio pensiero. "Cribis ha sempre cercato di garantire la stabilità economica di Virtus. Siamo entrati provvisoriamente nella compagine societaria in un momento di fifficoltà finanziaria e, da allora, abbiamo sempre fatto tutto quello che potevamo per supportarla. In più di un’occasione, Cribis ha sempre risposto per stabilizzare finanziariamente la società, andando ben oltre la propria quota di partecipazione, mettendo a disposizione capitani superiori a 7 volte quelli inzialmente previsti. Raggiunto questo obiettivo e certi di aver fatto tutto quanto in nostro potere per fornire alla squadra il massimo supporto, abbiamo proceduto a concretizzare le opzioni di uscita originariamente previste, fornendo inoltre alla società gli ulteriori mezzi che servono per completare con successo il campionato".
Zanetti, anche al nostro giornale, aveva confermato di avere, nella sua agenda, dei punti fermi. E il primo è legato all’impianto che, in Fiera, è atteso per il novembre del 2026. "Resterò fino all’inaugurazione del palazzetto", aveva detto. Ma è presumibile che resterà almeno fino al termine di quella stagione, che si concluderà il 30 giugno 2027.
Intanto Zanetti all’inizio dell’anno aveva voltato pagina. Non più Luca Baraldi come amministratore delegato, ma una squadra diversa. Un consiglio di amministrazione con lui, Giuseppe Sermasi – l’uomo che tiene monitorati i lavori in Fiera, e non solo – e Marco Comellini, nuovo amministratore delegato. Nessun uomo Cribis, ma senza polemiche o malumori. Sul mercato (di basket) pieni poteri a Paolo Ronci, divenuto direttore generale e, massima fiducia a in Dusko Ivanovic, al quale è stato prolungato il contratto.
In attesa di ricevere il regalo più bello dalla squadra (avrebbe voluto la Coppa Italia, ma lo scudetto vale di più) Zanetti resta al comando. Garantendo un futuro diverso a un club che, probabilmente rivedrà al ribasso il budget. Ma che non ha nessuna intenzione di abdicare. Come dimostra il fatto che la società sia arrivata a ottenere una licenza triennale in Eurolega. La possibilità, visti i tre anni, di programmare e guardare al futuro con ottimismo. E il brand Virtus, definito iconico dai vertici Eurolega, dovrebbe avere un valore maggiore, in termini di future sponsorizzazione, qualora dovesse arrivare lo scudetto.
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