Pajo e Hackett, l’anima italiana guida la Virtus

I due playmaker azzurri chiamati a coordinare i lavori nella semifinale che inizia domenica contro Tortona.

di MASSIMO SELLERI -
26 maggio 2023

di Massimo Selleri

Daniel Hackett e Alessandro Pajola, ovvero i playmaker di formazione italiana che hanno il compito di guidare la Virtus nella serie semifinale che partirà domenica e che vedrà la Segafredo affrontare Tortona. Il preludio a questo test, vale a dire i quarti di finale, è andato alla grande e il merito di essere stata l’unica squadra a passare il turno in sole tre gare passa anche dalle loro mani. Il lavoro di questi due registi è molto particolare su entrambi i lati del campo e se il fisico e la rapidità dei piedi aiuta parecchio quando si deve difendere è soprattutto l’intelligenza cestistica a fare la differenza nelle fasi del gioco in cui sono i bianconeri ad avere la palla in mano.

La formazione allenata da Sergio Scariolo ha una chimica molto particolare, quando ad esempio è in campo Marco Belinelli è chiaro che è il capitano bianconero ad essere il principale terminale offensivo, mentre se viene gettato nella mischia Milos Teodosic allora è il fuoriclasse serbo a decidere a chi deve arrivare la palla con un maggiore coinvolgimento dei lunghi.

I due si adattano alle situazioni senza particolari problemi e questa non è una cosa così scontata. Ad esempio per tutta la stagione la panchina bianconera ha cercato di avere la stessa versatilità anche da Iffe Lundberg senza ottenere risultati affidabili e, così, alla fine il danese è stato escluso dalla lista dei giocatori che vanno a referto.

Storie ed età molto diverse, Pajola è nato nel 1999 quando Hackett compiva 12 anni, i due hanno in comune la voglia di migliorarsi sempre anche se può sembrare strano che un papà di due bambini a 35 anni, dopo aver vinto una Eurolega, una EuroCup e uno scudetto. abbia ancora voglia di passare del tempo a tirare una volta che si è concluso l’allenamento, tanto che lo stesso Pajo ogni tanto lo canzona dicendogli di non stancarsi troppo non essendo più un giovanotto e che nel pomeriggio lo aspetta al Meloncello, uno dei luoghi più famosi quando si parla dei playground bolognesi, per una sfida.

A rovescio Hackett è uno che trova sempre il modo per aiutare i compagni che non hanno la sua esperienza e questo mix si sta rivelando vincente. La squadra sta lavorando con il suo solito ritmo in previsione della gara di domenica, quando ci sarà la prima gara della serie con Tortona. Prima con il coach Marco Ramondino e poi con il presidente Marco Picchi i piemontesi hanno detto che non faranno le comparse e che proveranno a ribaltare quelli che sono i pronostici della vigilia. Non potrebbe essere altrimenti, anche perché lo "switch" in passato è già riuscito.

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