Primo stop Virtus presa per stanchezza
I bianconeri subiscono la verve di Cremona e finiscono sotto di ventuno punti. La reazione d’orgoglio porta la squadra fino al -7

Cremona
93
Virtus Bologna
83
VANOLI : Adrian 18, Zegarowski 15, Pecchia 2, Denegri 7, Lacey 14, Piccoli 3, McCullough 7, Golden 22, Zanotti 4, Eboua 1. All. Cavina.
SEGAFREDO BOLOGNA: Belinelli 6, Pajola 3, Smith 10, Dobric 11, Mascolo, Cacok 6, Shengelia 14, Hackett 1, Menalo ne, Mickey 12, Abass 7, Cordinier 13. All. Banchi.
Arbitri: Giovanetti, Valzani, Gonella.
Note: parziali 21-23; 46-37; 71-52. Tiri da due: Cremona 1927; Virtus Bologna 2134. Tiri da tre: 1327; 828. Tiri liberi: 1620; 1725. Rimbalzi 29; 28.
La Virtus cade a Cremona e questa sconfitta ha due effetti negativi importanti. Il primo è che i bianconeri perdono l’imbattibilità in campionato dopo aver infilato 5 vittorie consecutive, mentre il secondo è legato alla classifica: con Venezia che nel pomeriggio era stata fermata a Pistoia, l’impegno al PalaRadi dava la possibilità ai bolognesi di occupare da soli la vetta.
Questo risultato conferma quello che si sapeva da tempo e cioè che l’Eurolega ti svuota non solo sul piano fisico, ma anche su quello mentale e questo probabilmente è il motivo per cui la V nera ci mette tre quarti per entrare in partita e ha bisogno dell’orgoglio per iniziare a fare quello che avrebbe dovuto fare fin dall’inizio della gara.
Finiti a -21 (73-52) gli ospiti hanno capito che quando affronti il primo attacco del campionato non puoi adeguarti a suoi ritmi, soprattutto se 72 ore prime hai affrontato l’Efes, ma devi metterli lì e con pazienza provare ad inceppare i suoi meccanismi con la difesa.
Purtroppo lo schiaffone è arrivato troppo tardi con il divario tra le due squadre che si è ristretto fino al -7 (78-71) prima che il trio formato da Adrian, Golden e Lacey torni a caricarsi la Vanoli sulle spalle e condurla alla vittoria anche se qualche emozione la partita la regalerà ancora, ma la squadra allenata da Luca Banchi tra una azione e l’altra ci ha sempre messo un errore che ha facilitato gli avversari. E’ l’epilogo di una gara dove in campo si è rivisto Hackett, il play è apparso in grande difficoltà dal punto di vista fisico e dove Lundberg e Dunston sono rimasti in borghese.
Va detto che la prossima partita di giovedì a Madrid non ha condizionato i minutaggi. Semplicemente a parte qualche guizzo di Abass le seconde linee sono mancate. Il resto l’ha fatto la tattica di Demis Cavina.
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