"Rimango con orgoglio Pronto ad affrontare un sacrificio economico"

"Possiamo rivedere le cifre sulle basi del nuovo scenario, prolungando l’intesa" .

di ALESSANDRO GALLO -
28 giugno 2023
"Rimango con orgoglio  Pronto ad affrontare  un sacrificio economico"

"Rimango con orgoglio Pronto ad affrontare un sacrificio economico"

di Alessandro Gallo

Prima di tutto l’annuncio tanto atteso, rispondendo a una precisa domanda: "Resto, non pensavo fosse necessario ribadirlo". Poi Sergio Scariolo, sulla panchina Virtus dall’estate 2021, offre la disponibilità a restare oltre la scadenza naturale del 30 giugno 2024. "In questi giorni – dice – , riflettendo sul nuovo scenario economico nel quale si dovrà muovere la società, ho dato mandato ai miei rappresentanti di essere disposto a fare un sacrificio sul compenso già stabilito e formalizzato nel contratto per l’anno prossimo, se si arriverà a un punto di arrivo di estensione. Se non si arriverà, nessuno abbia dubbi che l’impegno massimo mio e di tutti quelli che dipendono da me nel lavoro per quest’ultima stagione di contratto, sarà intatto perché concepisco così l’essere un professionista, la mia reputazione di persona che dà tutto per la causa che difende fino all’ultimo e perché semplicemente è giusto che sia così. Se saranno rose fioriranno".

Scariolo ricorda come sia stato Zanetti stesso, qualche mese fa, a esporre l’idea del prolungamento. Il coach, poco distante il direttore generale Paolo Ronci (altra conferma) tira le somme.

"E’ doveroso – sottolinea – congedarsi con un bilancio che non potevo fare venerdì, perché in quel contesto era giusto rimanere sulla finale e sulla partita. Ringrazio la società, il mio staff, i giocatori per la stagione appena conclusa. Siamo stati in grado di produrre un gioco di alta qualità. Con picchi positivi, quando la squadra era in salute e picchi negativi quando siamo stati costretti a rinunciare a tre-quattro elementi".

Torna sulle tre finali. "Non era scontato disputarle. Ne abbiamo vinta una e non faccio fatica ad ammettere che non sia stata la più importante. Però c’eravamo".

E l’Eurolega? "All’inizio abbiamo subito lo scotto – incalza –, poi un’ottima parte centrale nella quale, scorporando la classifica dalle prime giornate, eravamo in corsa playoff. Abbiamo chiuso in modo mediocre, con tante assenze. E’ stata una stagione dalla quale ho imparato tanto".

Nel futuro, sa di dover tagliare qualcosa. Ma niente numeri ribadisce: "Non spetta a me comunicarli, ma non potrò mai dire che la società non sia stata trasparente con me su questo punto. Mi hanno detto la verità e lo apprezzo molto. Non ho ricevuto alcuna falsa promessa".

A Bologna, dopo aver flirtato a lungo con la Nba e i Raptors. "Tutta alla luce del sole. Con la società che sapeva e mi ha agevolato in tutto. E mi avrebbe lasciato andare se ci fosse stata l’occasione che, per un allenatore italiano, sarebbe stata unica".

Un solo rimpianto. Anzi due. "La finale di Coppa Italia. Però anche lì ho avuto indicazioni positive. Sotto di venti, siamo stati a un tiro dal poter rientrare. Perché ho un gruppo che non molla mai".

E vedendo il rispetto del fattore campo, due punti in più...

"Non penso tanto alla sconfitta di Treviso. Anche se nel finale di quel confronto c’è stato un errore arbitrale che è poi stato riconosciuto in un incontro tra allenatori e direttori di gara. Il rimpianto è legato alla sconfitta in casa con Napoli".

Ci riproverà don Sergio – da valutare i rinnovi di Belinelli e Teodosic e l’arrivo di un lungo italiano di esperienza che in questa stagione è mancaro – con l’orgoglio di lavorare a Bologna.

"Considero questa stagione positiva, da allenatore devo guardare alla qualità del lavoro e del gioco espresso. Sui risultati, ognuno può dire la sua".

Almeno la corsa scudetto, pur con i tagli del caso, potrà ricominciare.

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