Scudetto, Nba, il derby Milan-Inter: duello totale tra Messina e Scariolo

Il biancorosso: "Questa partita è come Celtics-Lakers negli States. Possiamo rilanciare la pallacanestro". Il bianconero: "Ci sono differenze nella struttura e nella filosofia, ma nessun complesso di inferiorità". .

di MASSIMO SELLERI -
9 giugno 2023

di Massimo Selleri

Parte la serie tra Olimpia e Virtus con la prima gara che si disputerà alle 20,30 (diretta Canale Nove) al Forum di Assago. Per la terza volta consecutiva il derby d’Italia deciderà su quale maglia verrà cucito lo scudetto e questa continuità ha riacceso la rivalità. Il dualismo non è solo sportivo, ma si estende a campi ben più importanti con Milano che è la capitale economica del paese e spesso ne decide le tendenze, mentre Bologna detiene il primato della cultura e dell’avanguardia ospitando l’università più antica del mondo. Essendo fortemente radicate nei rispettivi territori, i due club ne rispecchiano le caratteristiche e le esaltano fino a farle diventare uno stile.

"Tra noi e Milano – spiega Scariolo – ci sono differenze enormi nella struttura e nella filosofia societaria. Ci sono anche tanti contrasti nel gioco che viene proposto, una diversità che dipende dei mezzi a disposizione. Noi affrontiamo questa finale con grande umiltà: chi ha vinto tanto sa che i proclami e l’arroganza sono modi per nascondere complessi di inferiorità che noi non abbiamo. Partiamo da dietro, loro sono i campioni, primi in classifica e hanno il fattore campo".

In questa sfida non c’è solo una dialettica tra due "modus operandi" distanti, ma anche tanti duelli personali e quello più curioso riguarda la fede calcistica dei due allenatori. Scariolo è uno sfegatato interista con il cuore tinto di neroazzurro grazie all’insistenza dello zio Giulio, mentre Ettore Messina è un inossidabile milanista fin dai primi passi della scuola elementare, quando la nonna gli cucì il numero 10 di Gianni Rivera su una maglia rossonera. Nel complesso sono gli interisti a dominare la finale, con Scariolo che ritrova come alleato Marco Belinelli, sebbene il suo tifo nerazzuro sia molto tiepido, mentre Messina si ritrova con il capitano dell’Olimpia Nicolò Melli che non solo sostiene Inter, ma che fa proselitismo con gli statunitensi perché sposino quella causa. Nell’eseguire sul campo quanto richiesto dalla panchina questa opposta passione calcistica non si vede affatto, a conferma del fatto che quello che conta è vincere. Entrambi i coach sono tornati in Italia dopo una esperienza nella Nba come assistenti. Per Messina non c’è nessuna intenzione di tornare oltreoceano, mentre per Scariolo c’è la possibilità di ritornare a Toronto come capo allenatore. I due hanno alzato il livello del nostro campionato portando metodi di lavoro avanzati e il fatto che si siano insediati su un dualismo già molto radicato ha riportato entusiasmo e interesse attorno a tutto il movimento.

"Mi aspetto una serie molto equilibrata – dice il tecnico di Milano – in cui è impossibile fare previsioni sull’esito. Tra noi e la Virtus esiste una rivalità che mi ricordo quella tra Lakers e Celtics degli anni Ottanta che ebbe un ruolo decisivo nel rilanciare la Nba, non solo per lo spettacolo in campo, ma anche per la visibilità del movimento e la grande qualità dei giocatori".

La serie si giocherà molto anche sulla resistenza, dato che per mettere nella propria bacheca questo scudetto bisogna vincere quattro partite.

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