Toko Shengelia guida la Virtus in gara-due alla Segafredo Arena
Toko Shengelia, leader della Virtus, punta al trionfo in gara-due contro Brescia, con l'obiettivo dello scudetto

Momo Diouf, Isaia Cordinier e Toko Shengelia: tre tenori per la Virtus (Ciamillo)
Un uomo in missione. Stasera si gioca gara-due alla Segafredo Arena – impianto ancora una volta esaurito – e l’attenzione sarà tutta per Toko Shengelia. Si gioca a partire dalle 20,30 (direzione arbitrale affidata a Rossi, Giovannetti e Perciavalle) e la Virtus confiderà ancora in Toko Shengelia. Che abbia le valigie pronte per Barcellona conta il minimo. Conta lo spirito che Toko trasmette, come giocatore e come leader. Le responsabilità che si assume e le giocate decisive nei momenti più caldi dell’incontro.
Con i 29 punti dell’altra sera e il 37 complessivo di valutazione, Toko è entrato nell’olimpo bianconero. Meglio di lui, solo Sasha Danilovic che, in una finale con Pesaro, ottenne un clamoroso 44 di valutazione.
Ma quello che ha fatto Toko, giovedì, è clamoroso di suo. Dodici punti al primo stop, addirittura 21, sui 41 totali della Virtus, all’intervallo.
Solo la fatica gli ha impedito di superare quota 30, che sarebbe stato il suo massimo in Italia. Ma dalla quinta e decisiva gara con Venezia, Shengelia ha preso per mano i compagni.
Non è un caso che, l’altra sera, mentre lo intervistavano, tutta la Segafredo Arena si sia lasciata andare a un coro che non ammetter repliche: "Mvp, mvp".
E’ il coro che di solito nella Nba tributano a un grandissimo che ha appena vinto l’anello. Shengelia è troppo scafato per non capire che la strada è ancora lunga. Che la Virtus, dopo tre finali scudetto consecutive perse, per trionfare deve portare a casa altre due vittorie.
E deve farlo contro una squadra, Brescia, che gioca bene, gioca leggera ed è ben allenata da Peppe Poeta, che a Bologna ricordiamo tutti come playmaker d’assalto.
Il sorriso di Peppe confrontato all’espressione corrucciata di Toko. C’è da capire l’uno e l’altro. Peppe, alla prima stagione da capo allenatore, sta capendo di avere davanti a se un futuro radioso. Toko sa che il suo tempo in Italia è ormai agli sgoccioli. E per uno che ha vinto Supercoppe ed EuroCup, lo scudetto sarebbe il congedo più bello dalle Due Torri, dove si è trovato a meraviglia.
E allora? Allora Shengelia lo ripeterà fino allo sfinimento: lo scudetto lo vince la squadra, non il singolo. E quindi il guerriero georgiano cerca spalle preziose. A livello di punti, in gara-uno, l’ha aiutato e non poco Matt Morgan. In difesa Hackett e Pajola sono quelli delle missioni speciali. Ma sarebbe ingiusto dimenticare gli altri, anche perché Dusko Ivanovic, che aveva promesso lo scudetto dopo aver perso il quarto di finale in Coppa Italia, è pronto a dare fiducia agli altri. Dagli azzurri Diouf (sempre più importante) e Akele, al piccolo Taylor che, con il suo ritmo, può mandare fuori giri chiunque.
Si torna in Fiera, per chi non ci sarà, ci sono comunque le dirette assicurate da Eurosport 2, Nove, Dazn e Dmax.
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