Virtus, Abbio è già carico. "Il gruppo merita fiducia. Ivanovic è un maestro. E vorrei vedere Procida»
"Lo scudetto è stata una piacevole sorpresa. Il ko di Clyburn ha dato la scossa. La storia di Taylor mi ha esaltato: retrocesso in Spagna, fondamentale in Italia. Sono legato a questi colori: a Valencia ho giocato con il papà di Derrick Alston".

Dusko Ivanovic, l’allenatore montenegrino ha vinto lo scudetto al primo colpo
Lo scudetto e l’Eurolega, Ivanovic e Pajola, ma anche Clyburn e Taylor. Parlare con Abbio è sempre piacevole. Tiramolla o Picchio – i suoi soprannomi – è stato il capitano della Virtus del Grande Slam. L’ultimo italiano ad alzare un’Eurolega al cielo da capitano. Sempre sul campo – "sto facendo un camp al Sestriere nel nome di due vecchi maestri del calibro di Gianni Asti e Federico Danna" – e pronto a ricordare il suo affetto nei confronti dei colori bianconeri.
Abbio, l’accento piemontese… "E’ rimasto. Anche se abito a Monte San Pietro. Tra un po’ dovrò finire sotto i ferri, per la spalla". Quella operata quasi trent’anni fa? "In realtà le ho fatte tutte e due. La destra mi dà molto fastidio". In bocca al lupo. Ma ora parliamo di Virtus. "Sì, meglio, così mi rassereno".
Lo scudetto? "Bello, bellissimo. Forse inaspettato. Intendiamoci, la squadra era buona. Ma tra un infortunio e l’altro si era persa. Poi, l’ultima mazzata legata a Polonara. Ad Achille tutto il mio sostegno e il mio affetto". Achille è volato a Valencia. "Città che conosco bene. Ho giocato là, dopo la Virtus". Dicevamo lo scudetto? "Mi vengono in mente tanti flash". Quali? "Il canestro di Cordinier con Trapani. Virtus ai supplementari e poi prima. Poi Shengelia in gara-cinque con Venezia. E ancora Hackett, super in difesa, come sempre. Eccezionale in attacco. Poi Pajola, bene in tanti. Ma se devo fare un nome…". Lo faccia. "Brandon Taylor, piccolo grande uomo. Arriva come retrocesso in Acb. Prima partita, due secondi e subito in panchina, come uno junior. Poi prende ritmo e dà ritmo. E la squadra gioca bene. Anzi, vorrei dire una cosa scomoda". Scomoda? "Diciamo paradossale. Si ferma Clyburn e la Virtus vola". Poco feeling con Will? "Grandissimo giocatore. Ha deciso le vittorie a Belgrado con il Partizan e quella di Vitoria. Ma la Virtus senza di lui ha giocato meglio. Perché si è mossa come una squadra unita e compatta".
Il futuro? "Spero bello. Una richiesta, volendo, ce l’ho". Quale? "Procida. L’avevo visto dalle giovanili, aveva qualcosa in più. Ha grandi qualità atletiche, in Eurolega ci sta bene. Leggo di Niang. Mi piace pure lui. Ma per l’Eurolega è ancora un po’ acerbo. Ma per il campionato è già super". Ivanovic se lo ricorda? "Certo, nel 2001 vincemmo l’Eurolega contro il Tau. Credo anche di averlo affrontato quando ancora giocava. Mi sono trovato contro Obradovic. Forse con Ivanovic. Non ne sono sicuro. Ma una certezza ce l’ho". Quale? "Vorrei avere la possibilità di seguirlo mentre allena. Ci sono leggende sui suoi metodi di allenamento". In che senso? "Allena e gioca contemporaneamente. Come Jasikevicius. Che diventa bordeaux proprio come Obradovic. E poi...". Sì? "Beh, è stato davvero un visionario a conquistare subito lo scudetto".
Si diceva del futuro Virtus. "Per me ci sono buone prospettive. Pajola, Morgan, che può solo crescere. E Taylor. Ma non solo lui. Morgan è un giocatore di striscia. Può migliorare". Belinelli? "Non so cosa farà. Ma un giocatore così non lo puoi sostituire. Uno che faccia canestro con quella facilità. In giro ci sono Tonut, Bortolani. Dico ci sono, ma farei meglio a dire c’erano. Sono spariti".
Lei ha vinto l’Eurolega nel 2001. Sono passati 24 anni da quel momento. Quando toccherà a un’altra italiana? "Mi auguro presto. Milano ha una struttura importante e investimenti notevoli. Poi, magari, sarà il turno della mia Virtus. E a proposito di anni…". Dica. "Sono 26 anni dall’oro degli Europei. E mi aggancio a quello che dicevo prima. Ci sono troppi stranieri. Facciamo giocare gli italiani, perché ci sono. E se gli italiani giocano, tutto il movimento ne ha beneficio. Penso alle donne". E al bronzo. "Ho visto le partite al PalaDozza, mi hanno esaltato. Spero che tocchi presto agli uomini con Pozzecco. Farebbe bene a tutti. Posso fare un’ulteriore aggiunta?". Prego. "Ho un motivo in più per sentirmi legato anche alla nuova Virtus". Perché? "Ci giocherà Derrick Alston junior". E allora? "Ho giocato con suo padre ai tempi di Valencia. Grande elemento".
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