Virtus Bologna in campo per lo scudetto: una vittoria per Achille Polonara

La Virtus Bologna cerca il titolo numero 17 per dedicare la vittoria ad Achille Polonara, colpito da leucemia mieloide.

di ALESSANDRO GALLO
17 giugno 2025
Morgan abbraccia Toko Shengelia, 33 anni, il guerriero della Virtus (Ciamillo)

Morgan abbraccia Toko Shengelia, 33 anni, il guerriero della Virtus (Ciamillo)

La motivazione più forte. La Virtus ha una spinta in più per vincere lo scudetto. La leucemia mieloide che ha colpito Achille Polonara. Si gioca questa sera, a Brescia, alle 20,30 (impianto lombardo tutto esaurito) la terza gara: Bologna conduce 2-0 dopo aver vinto i confronti giocati alla Segafredo Arena.

Per conquistare il titolo numero 17 di una storia glorioso, serve un’altra vittoria. E i bianconeri, stasera, proveranno a chiudere i conti, proprio per Achille, lo sfortunato compagno di squadra che è stato messo ko dalla leucemia.

Sabato sera, dopo la vittoria numero due contro Brescia, tutta la squadra si è presentata sotto le finestre di Achille, già ricoverato all’ospedale Sant’Orsola-Malpighi, per manifestare la propria solidarietà.

Difficile parlare di sport, di scudetti e di successi, in un contesto come questo. Ma portare quel pezzettino di stoffa tricolore ad Achille – che in Italia non l’ha mai vinto – sarebbe un ulteriore segnale di vicinanza.

La Virtus proverà a isolarsi, mentalmente, ma non sarà facile, perché Achi è uno dei compagni preferiti da tutti.

Brescia e Virtus si conoscono bene: in stagione si sono affrontati già in quattro occasioni. Primo successo per Brescia, in volata, nella stagione regolare sul campo di casa, poi solo sorrisi, alcuni con il fiatone, per i bianconeri. Prima della serie con la Virtus, Brescia non aveva mai perso in trasferta. Prima della semifinale con Milano, la Virtus era sempre caduta in viaggio.

E allora? Allora ci saranno quaranta minuti, salvo supplementari (arbitrano Lanzarini, Bongiorni e Gonella) per mostrare il meglio della pallacanestro italiana.

Da un lato Brescia, brillante e leggera, almeno fino all’inizio della serie finale. Dall’altra una Virtus che, sbarazzatasi finalmente di Milano – dopo tre finali scudetto consecutive perse – punta al bersaglio grosso.

Il confronto odierno comporta anche una lista, corposa, di assenti. Maurice Ndour, era a referto, sabato, ma solo per onor di firma. Cercherà un recupero miracoloso. Polonara, come abbiamo visto, ha altri pensieri, l’unico dubbio resta Will Clyburn. Lo statunitense è fuori dalla seconda gara con Milano e ha saltato le ultime quattro sfide. Anche lui è partito per Brescia, difficilmente sarà rischiato e Ivanovic (nel senso di Dusko) dovrebbe riproporre gli undici delle ultime quattro uscite.

Peppe Poeta, che al debutto come capo allenatore ha subito conquistato una clamorosa finale, spera di avere qualcosa di più in particolare da Amedeo Della Valle. Gli altri, chi più chi meno, hanno giocato sul loro livello standard. Il veterano, invece, marcato, anzi, braccato da Daniel Hackett, non è mai riuscito a esprimere il suo talento offensivo.

La chiave ancora una volta potrebbe essere la difesa, con la Virtus che ha un ulteriore vantaggio: una panchina che gioca con il giusto approccio, andando anche oltre ai propri limiti.

Poi, ovviamente, c’è lui, l’uomo in missione, Toko Shengelia: l’asso georgiano che vuole lasciare Bologna (per Barcellona) con un lavoro concluso. Ovvero riportare all’ombra delle Due Torri lo scudetto. ’’The Last dance’, pensando ai leggendari Chicago Bulls: potrebbe essere l’ultima ’recita’ per molti. Non solo per Toko, ma pure per Cordinier e per capitan Belinelli. Ma di questo, se ne riparlerà a finale conclusa.

Adesso la Virtus ha una missione in più: vincere lo scudetto per regalare un piccolo sorriso a Polonara.

Tutto esaurito, si diceva. Chi non sarà a Brescia potrà seguire il match su Eurosport 2, Dazn, Dmax e Nove.

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