Virtus Bologna: sfida decisiva contro Trapani per il primato in stagione regolare

La Virtus punta a chiudere la stagione regolare al primo posto sfidando Trapani e Scafati. Decisioni cruciali in Eurolega.

di ALESSANDRO GALLO
30 aprile 2025
Justin Holiday, la sua parabola bianconera si è chiusa in pochi mesi (Ciamillo)

Justin Holiday, la sua parabola bianconera si è chiusa in pochi mesi (Ciamillo)

Ottanta minuti al termine della stagione regolare (salvo supplementari): la Virtus si guarda attorno e trova, come scomodo compagno di viaggio, Trapani. La Virtus vinse con i siciliani, ormai un’era fa – c’era Luca Banchi in panchina, si pensava che Devontae Cacok prima o poi sarebbe rientrato –, rischiando molto in un finale convulso.

Per chiudere la stagione regolare al primo posto, la Virtus vuole espugnare domenica il campo di Scafati e poi chiudere, alla Segafredo Arena, l’11 maggio, proprio con Trapani.

Il primo posto vale tanto in prospettiva, anche se la Virtus, stando anche alla storia recente, non sempre ha approfittato di questo fattore. La squadra, comunque, ha imboccato una strada diversa, dopo aver rischiato di deragliare, e ora ha un passo e una determinazione differenti. Dusko Ivanovic ha rivisto alcune gerarchie, ha cambiato i minutaggi, dando fiducia anche chi, fino a poco tempo fa, era rimasto ai margini.

Oggi, intanto, scade il contratto di Justin Holiday. La Virtus ha deciso di non prolungarlo – il direttore generale Paolo Ronci lo aveva già anticipato, nel giorno della conferma anche per la prossima stagione di Ivanovic – e resta alla finestra per capire se potrà essere effettuata qualche correzione in corso d’opera.

Diversamente la squadra andrà avanti con l’attuale assetto, ovvero sei italiani (Pajola, Polonara, Diouf, Hackett, Belinelli e Akele) con l’aggiunta dei cinque stranieri, Shengelia, Cordinier, Clyburn, Zizic e Morgan e all’aggiunta del giovane Accorsi. Organico asciugato: la Virtus conta di non avere intoppi perché nei playoff, comunque, si giocherà ogni due giorni e ci sarà bisogno di rifiatare. E’ vero che gli impegni pressanti saranno un obbligo per tutte quelle che affronteranno i playoff. L’unica squadra, almeno sulla carta, nella quale regna l’abbondanza, anche in ’tribuna’, è Milano.

Chiusura con l’Eurolega e la riunione che i club fondatori hanno tenuto a Istanbul. Idee tante, decisioni (definitive) poche. Tutto sembra rinviato all’ultima settimana di maggio, quando ci sarà la final four.

L’idea di ampliare l’organico delle squadre a 20 resiste, ma per ora si rimane a 18. Ci sono i progetti che portano ad Abu Dhabi, ma altrettante frenate. E c’è l’incognita Nba. Che appunto, essendo un’incognita, appare ancora più nebulosa. Ma pare incontrare i favori delle ’regine’ di Spagna, Real Madrid e Barcellona. Le turche sembrano fedeli all’Eurolega, le greche pure, con il dubbio Panathinaikos. O meglio, con il rebus legato alla figura di Dimitris Giannakopoulos, l’estroso proprietario dei verdi allenati da Ergin Ataman, che non ha gradito l’ultimo arbitraggio. E minaccia scissioni. Milano resta e la Virtus?

Alla fine dei conti dovrebbe giocarsi l’ultimo posto disponibile con l’Alba Berlino che, dopo anni da Cenerentola (ma senza Principe Azzurro) non godrebbe più dello stesso gradimento. La Virtus, invece, sì.

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