Virtus, il cuore azzurro può fare la differenza. Shengelia nei dodici, c’è una piccola chance

Ore 20,45: ecco Venezia. Toko, nonostante il trauma cranico, spinge per essere al fianco dei compagni. Il ruolo di Belinelli & Co.

di ALESSANDRO GALLO
27 maggio 2025
Toko Shengelia, 33 anni, vuole rialzarsi per risollevare anche la Virtus (Ciamillo)

Toko Shengelia, 33 anni, vuole rialzarsi per risollevare anche la Virtus (Ciamillo)

Per la Virtus è la ’madre’ di tutte le partite. Stasera, palla a due alle 20,45 alla Segafredo Arena, notte da dentro o fuori. Dopo aver vinto le prime due gare, in casa, la Virtus è caduta al PalaTaliercio: la Reyer è in salute e ha tanta fiducia.

Quella fiducia e quella salute che, nel club bianconero, cominciano a scarseggiare. Dusko Ivanovic, che è abituato a guardare avanti, non ha battuto ciglio, dopo l’ultima sconfitta, e ha fatto riferimento all’orgoglio bianconero.

"Abbiamo lottato un anno – le sue parole – per conquistare il diritto di giocare una bella in casa. Adesso sfruttiamo questa opportunità". Stasera non ci sarà il tutto esaurito, ma ieri la risposta dei tifosi, a Casa Virtus e online è stata buona. Stasera, alla Segafredo Arena, ci sarà un bel colpo d’occhio.

Il problema, per il club bianconero, è capire chi potrà andare a referto, perché il rischio di rivedere gli stessi undici di domenica è forte. Achille Polonara ieri era ancora febbricitante e, ovviamente, non ha potuto allenarsi anche perché avrebbe potuto in qualche modo contagiare i compagni. E Ivanovic si sarebbe ritrovato con una coperta ancora più corta.

E Shengelia? Già, bella domanda. Che se non è priva, del tutto, di una risposta, resta comunque nell’alone indefinito. Il colpo subito l’altro giorno, in gara-tre, ha causato un trauma cranico. Per questo il guerriero georgiano è tornato a Bologna, rimando sotto osservazione a casa sua. Anche nel caso di Toko di allenamenti negli ultimi due giorni non se ne parla. Ma Shengelia, per caratteristiche e indole, vorrebbe giocare. Avrebbe voluto scendere in campo anche domenica, per aiutare i compagni nei momenti più duri. E allora? Allora le possibilità di vederlo in campo restano alquanto limitate. Ma non ci stupirebbe poi più di tanto vederlo comunque cambiato, fare la ruota e guardare negli occhi, uno dopo l’altro, i compagni.

La presenza, ancorché parziale, di Toko in panchina, magari agitando l’asciugamano, potrebbe avere un valore inestimabile. Ecco perché in casa Virtus resta una piccola speranza.

Poi è chiaro che per superare Venezia occorrerà una partita super da tutto il gruppo.

Per mettere in difficoltà la Reyer occorre un lavoro specifico per limitare Kabengele, ricordandosi che il canadese sa fare male anche da tre. Occorrerà maggiore attenzione su Wiltijer che, in avvicinamento a canestro, fa sempre lo stesso movimento, ruotando sulla destra e sfruttando una mano educata.

Ma al di là di questo – senza dimenticare la variabile Munford – la Virtus deve compattarsi, ritrovando le sue certezze. Clyburn è stato scelto perché è abituato a giocare certe partite. Cordinier, se vuole andare nella Nba, deve dimostrare di fare la differenza soprattutto quando il pallone scotta. Poi, Morgan ha nel suo dna la possibilità di rispondere a Munford. Mentre Taylor ha dimostrato di essere una risorsa.

Ma, forse, mai come questa volta, tocca al cuore del gruppo di italiani. Sperando che capitan Belinelli ritrovi quei canestri che l’hanno reso importante, per la V nera, dall’autunno del 2020 a oggi,

Arbitrano Rossi, Giovannetti e Bongiorni. Dirette garantite da Eurosport e Dazn.

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