Virtus La notte è Real, ma solo per Madrid

Gli spagnoli, ancora in corsa per un posto nei primi dieci, hanno più motivazioni e talento. V nera priva di capitan Belinelli e Pajola

di ALESSANDRO GALLO
14 marzo 2025
L’americano Rayjon Tucker, 27 anni, cerca la via del canestro (Schicchi)

L’americano Rayjon Tucker, 27 anni, cerca la via del canestro (Schicchi)

VIRTUS

67

REAL MADRID

80

SEGAFREDO : Hackett, Cordinier 8, Tucker 10, Shengelia 8, Diouf 6, Morgan 11, Zizic 4, Polonara 2, Holiday 7, Akele 4, Grazulis 7, Visconti ne. All. Ivanovic.

REAL MADRID: Campazzo 7, Abalde 3, Musa 13, Garuba 10, Tavares 13, Gonzalez, Hezonja 10, Fernando 9, Feliz 6, Llull 2, Ibaka 7, Ndiaye ne. All. Mateo.

Arbitro: Difallah, Hordov, Sukys.

Note: parziali 17-30; 33-50; 54-68. Tiri da due: Virtus 22/40; Real Madrid 22/38. Tiri da tre: 3/20; 5/20. Tiri liberi: 14/14; 21/26. Rimbalzi: 29; 37.

Venticinque anni di Eurolega, ventiquattro dal trionfo Virtus, proprio su Dusko Ivanovic. Il tempo di celebrare e rendere omaggio alla storia, che la partita è già finita. Ultimo contatto ravvicinato sull’8-8 (6 punti firmati da Tucker), poi il gap si allarga (fino al -22, 35-57). Per mille motivi: perché il Real Madrid è più forte, perché gli spagnoli sono in corsa per entrare nelle dieci, mentre la Virtus ha la testa, giustamente, solo sul campionato. La differenza di spessore la dà l’ingresso numero undici. La Virtus ha l’enigma Grazulis, il Real si permette di risparmiare, per un intero quarto, un certo Serge Ibaka, che la Nba la conosce bene.

Al pronti via, poi, due defezioni. Belinelli, il capitano, è in modalità campionato. Per Pajola, invece, il discorso è più complesso perché dall’esperienza con la nazionale capitan Futuro è rientrato con un problema alla caviglia che continua a portarsi dietro. Fatte queste premesse, la Virtus gioca per allenarsi in vista del campionato. E forse lo fa pure Ivanovic – in odor di riconferma – che propone quintetti arditi. Cresciuti alle scuole tradizionali di basket, abbiamo sempre pensato che l’asse play-pivot fosse fondamentale. Quando Dusko mette insieme Cordinier, Tucker, Holiday, Polonara e Shengelia è chiaro che di tradizionale, alla voce play e pivot, non c’è proprio nessuno.

La gara fila via senza sussulti, con qualche piccolo exploit (due belle stoppate di Polonara e Diouf) che rassicura un pubblico encomiabile, che canta dall’inizio alla fine, incurante di un punteggio, quello sul tabellone, che assume divari importanti. Poi c’è la crescita di Akele, qualche timido segnale di vita dal ‘pianeta’ Holiday. Per una sera può bastare in attesa del confronto di domenica a Napoli.

E’ il campionato che scalda la Virtus.

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