Virtus Shengelia e tifosi: la ricetta per rialzarsi

Basket serie A Ore 18,15: alla Segafredo Arena arrivano i tricolori di Milano. Toko stringerà i denti per esserci. Polonara ancora out

di ALESSANDRO GALLO
2 marzo 2025
Toko Shengelia, imprescindibile nella Virtus per esperienza e talento (Ciamillo)

Toko Shengelia, imprescindibile nella Virtus per esperienza e talento (Ciamillo)

Aggrappata alla speranza (riavere Shengelia) e alla spinta di un pubblico – tutto esaurito questa sera alla Segafredo Arena – che l’altra sera ha continua a cantare e saltare, nonostante l’Olympiacos stesse banchettando sulla Virtus.

E’ arrivata l’ora della madre di tutte le partite: alle 18,15, alla Fiera (diecimila persone previste) la Virtus di Dusko Ivanovic trova l’Olimpia Milano di Ettore Messina. La Virtus ha vinto al Forum, in campionato, ma ha perso la finale di Supercoppa e pure il quarto di finale di Coppa Italia. Senza dimenticare che, da tre anni, la finale scudetto parla solo meneghino, dopo il blitz bianconero del 2021.

Aggrappata a Toko, si diceva. Polonara, che ha un disturbo al ginocchio, non ci sarà. Il georgiano invece è stato vittima di un attacco influenzale. Una decisione sarà presa solo all’ultimo momento, ma è chiaro che il peso di Shengelia è notevole. Così come il suo orgoglio. Facile che, seppur coperto, Toko sia al suo posto, per provare a mettere in difficoltà Milano.

Sulla carta è un match (quinto confronto stagionale) che vale solo due punti. In realtà per la Virtus vale molto, ma molto di più. Perché vincendo la V nera si porterebbe anche sul 2-0 negli scontri diretti. Perché ci sono da cancellare le ultime due sfide. Che se non hanno cambiato l’umore della piazza – i cori prevalgono sui pochi fischi – devono spingere comunque la squadra a reagire.

A dimostrare qualcosa. Non la morbidezza vista a Torino, dal secondo quarto in poi o venerdì, nei primi venti minuti con l’Olympiacos.

E Ivanovic rivedrà il quintetto iniziale. E’ vero che nel basket partire conta poco, perché dopo una manciata di secondi puoi sostituire tutti, ma l’approccio...

E se contro l’Olympiacos, dopo cinque minuti, il sergente di ferro ha cambiato l’intero quintetto qualcosa che non andava c’era. Con annesse responsabilità di chi è partito lasciando in panchina Cordinier (imprescindibile) e Pajola, sempre più leader e capopopolo.

Niente da fare per Clyburn. Si aspettano segnali di vita da Zizic (Diouf è più reattivo ancorché meno esperto) e da Justin Holiday. Con l’Olympiacos, dopo un paio di beffe iniziali – il pallone ha girato e poi è stato ’sputato’ dal ferro – sono arrivati solo cross.

Alla Virtus servono tiri dalla lunga distanza. Ma i tiri devono diventare canestri.

Dopo le parole di Ivanovic, con l’Olympiacos tocca a Nenad Jakovljević. In fondo, al Forum, nell’ultimo blitz, in panchina c’era proprio lui, ancorché in attesa del tesseramento di Ivanovic.

"Ci attende una sfida contro una squadra che conosciamo. . Siamo consapevoli della loro forza ma vogliamo concentrarci su noi stessi, enfatizzando le nostre forze sia individuali che di squadra. Sarà necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità per vincere i match-up, cercando di fermare le loro qualità, giocando assieme e puntando sulla difesa di squadra".

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