Vuelle, Baioni: "Ci vuole un fisico bestiale"

Il vice coach su una delle lacune che i biancorossi hanno pagato a Torino: "Ci stiamo lavorando ma non sarà facile per il futuro"

di ELISABETTA FERRI
5 marzo 2025
Il vice coach della Carpegna Prosciutto Giacomo Baioni

Il vice coach della Carpegna Prosciutto Giacomo Baioni

Baioni, a Torino è maturata una sconfitta pesante nelle proporzioni, una forbice che però si è dilatata solo nell’ultimo quarto. Gara approcciata benissimo, terzo quarto in perfetta parità, poi cos’è cambiato?

"All’inizio il nostro piano partita ha funzionato, anzi ringrazio coach Moretti per la sua onestà intellettuale: conferma di essere un’eccellente persona, oltre che un bravo allenatore, perché lo ha riconosciuto apertamente in sala stampa. Avremmo anche potuto andare all’intervallo con un vantaggio più cospicuo se non avessimo preso zero rimbalzi in attacco nel primo tempo. Però Torino è una squadra versatile e ha uno strapotere fisico difficile da contenere sui 40’ specie per una squadra con le nostre caratteristiche. Nella ripresa, e ce lo aspettavamo, hanno scelto il quintetto small-ball per aumentare l’intensità provocando le nostre palle perse e nel finale ci è mancata la lucidità: d’altronde era la seconda partita in una settimana, contraddistinta da lunghi viaggi e dispendio di energie, con anche un giocatore in difficoltà".

Si può dire che la squadra è stanca o è un alibi?

"Diciamo che la nostra non è stata una stagione lineare, siamo partiti con due mesi e mezzo di buco, poi una grande rincorsa con enorme pressione addosso perché essere penultimi a Pesaro non è uguale ad esserlo in altre piazze. Abbiamo passato tre mesi in apnea, spendendo energie fisiche e nervose e ci sta che a questo punto, in qualche partita, queste fatiche le puoi pagare. Ma di alibi non ne vogliamo, di nessun tipo, e adesso che si tornerà a giocare una volta la settimana dobbiamo essere bravi a ritrovare linearità".

Non state stressando un po’ troppo Ahmad? Ha giocato 47’ a Orzinuovi e 38’ a Torino…

"Khalil è il nostro giocatore-franchigia, ha caratteristiche tecniche e fisiche uniche nel costruire e finalizzare per cui è imprescindibile per noi, oltre che possiede la condizione per reggere gli alti minutaggi, il martedì torna in palestra senza mai accusare mezzo problema. Il lavoro di Spiro ha convinto il giocatore che può essere utile alla squadra senza rinunciare ad essere un finalizzatore e adesso la squadra accetta e supporta la sua leadership. Questo è molto bello".

Si dice che siete corti, ma poi ci sono giocatori che spesso nelle vostre rotazioni hanno spazi ristretti. Come mai?

"Corti o lunghi che siamo, i giocatori devono essere impattanti quando entrano. Ognuno ha dei diritti nei minuti in cui sta in campo, ma anche dei doveri. Se rispetti i tuoi doveri, fai valere i tuoi diritti".

Ora vi aspettano due partite di fila in casa, potete risalire la china?

"Io adesso guardo la prossima. Rieti ha cambiato due volte americano nello stesso ruolo, passando da Jazz Johnson a Jordan Harris e adesso a Tobias Palmi, mutando più volte faccia. Inutile fare tabelle perché in questo campionato ad ogni giornata ci sono almeno un paio di exploit che sovvertono i pronostici. La corsa è ancora lunga, 8 partite sono tante e noi dobbiamo presentarci davanti a ogni match nel miglior modo possibile, ricordandoci da dove siamo partiti".

Elisabetta Ferri

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