Alessandro Del Piero a Firenze: Premio alla carriera e riflessioni sul calcio italiano
Del Piero a Firenze per il torneo in memoria di Niccolò Galli, discute di Juventus, Fiorentina e lotta Scudetto.

Alex del Piero, 50 anni, ha raccontato le sue impressioni sulla fine di questa stagione
E’ strano vedere Alessandro Del Piero passeggiare per le strade di Firenze, in serenità quasi come un turista qualsiasi, occhiali scuri, valigia ingombrante e volto che si illumina (sorpreso dai tifosi viola) a chi gli chiede un selfie. Ma il sorriso è sempre quello dei giorni migliori quando aveva il borsone della Juve e i vetri scuri erano quelli del pullman, scortato dalla polizia. Stavolta non c’è di mezzo una partita, ma la presentazione della ventitreesima edizione del torneo di calcio giovanile in memoria di Niccolò Galli, il figlio di Giovanni scomparso tragicamente il 9 febbraio 2001. La famiglia Galli gli ha consegnato il premio alla carriera. Alex, dopo aver ricevuto da Anna, Giovanni e Camilla il riconoscimento per quanto fatto da giocatore non si è sottratto nell’affrontare i temi caldi del momento: lotta scudetto, Juventus, il cammino della Fiorentina e il futuro di Kean e Fagioli.
"Mai come quest’anno abbiamo così tante squadre in lotta per lo Scudetto, per le coppe e per la salvezza e quindi questo dimostra quanto il calcio italiano sia migliorato, per certi aspetti, e arrivare a una domenica così incasinerà il cuore di tanta gente, però è bello". Difficile farlo sbilanciare, anche se una certa idea la possiamo avere considerato che il suo amico Antonio Conte sta guidando il Napoli a qualcosa di straordinario e dall’altra c’è l’Inter. Non esattamente, supponiamo, una squadra nei pensieri di Alex.
"E’ tutto sul filo del rasoio – prosegue – e questo penso sia una cosa positiva per tutto il movimento calcistico, dopo una finale di Coppa Italia anomala nella quale il Bologna ha fatto qualcosa di straordinario". Coppe non solo di casa nostra, ma anche europee dove le italiane hanno saputo essere protagoniste: "Abbiamo l’Inter in finale di Champions, la Fiorentina è arrivata in semifinale e ci sono tanti segnali positivi. La Juve è in lotta per andare in Champions. Mi auguro che domenica riesca ad andare in Champions anche senza vincere a Venezia perché io sono veneto, per cui tutto quello che è veneto mi interessa anche in maniera emozionale".
Già, la Juventus. Tasto dolente, visto che "Negli ultimi anni è passata attraverso terremoti e tsunami, fra virgolette, a livello sportivo. Certe volte si fa fatica per scelte e per quello che sostieni in campo o perché gli altri sono più bravi. Oggi arrivare quarti in Italia non è semplice". E dai bianconeri sono partiti destinazione Firenze sia Kean, siua Fagioli. Soprattutto del primo non si fa che parlare del suo futuro, considerato l’ottima stagione in viola. Su questo Del Piero ha una quasi certezza: "Non credo di essere la persona giusta per dare un consiglio a Kean – attacca Pinturicchio –. Penso che a Firenze abbia fatto la migliore stagione della carriera e penso che rimanere sia uno dei pensieri che gli passano ora per la testa. Fagioli è un talento straordinario. È passato da montagne russe di ogni tipo".
E la Fiorentina? "Ha fatto sognare i propri tifosi. Per l’Europa ha ancora possibilità, ed è arrivata vicino ai risultati degli altri anni in Conference fermandosi solo in semifinale. Forse ci si aspettava qualcosa di meglio dopo le finali degli ultimi anni. Quando cambi in panchina non sempre le cose vanno bene, vedi Juve e Milan. Ma credo che sia stata una stagione positiva".
La chiusura non può che essere per la nazionale. "Ha un compito importante e doveroso, quello di riportarci ai Mondiali. Una grande responsabilità, facciamo tutti il tifo per Luciano e per tutti i ragazzi che sono dentro".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su